Tesina sugli anni del dopoguerra in Italia

Gli anni del dopoguerra in Italia: tesina sul difficile ritorno alla vita civile, un nuovo equilibrio internazionale, la crisi del dopoguerra in Italia, Mussolini al potere, il mondo del lavoro e gli Usa (6 pagine formato doc)

Appunto di skateordie90

TESINA SUGLI ANNI DEL DOPOGUERRA IN ITALIA

Gli anni del dopoguerra.

Il difficile ritorno alla vita civile. La prima guerra mondiale ebbe un costo spaventoso in termini di vite umane. In totale le operazioni militari avevano provocato quasi nove milioni di feriti, molti dei quali erano rimasti mutilati.
Nel marzo del 1918 ci fu la febbre detta spagnola, che fece più di 27 milioni di vittime. Questa malattia colpiva in particolare bambini e persone debilitate, e preoccupò moltissimo le persone di tutto il mondo.
L’economia europea era in ginocchio: tutti gli stati avevano fatti molti debiti per sostenere le spese di guerra, avevano prelevato molto denaro ai suoi cittadini e avevano chiesto prestiti agli Stati Uniti che era la nazione che di più si era arricchita durante la guerra.
Per pagare armi ed equipaggiamenti era stato necessario aumentare le tasse o fabbricare nuova moneta, questo aveva fatto diminuire il valore del denaro.

PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA

Quindi divenne sempre più evidente il fenomeno della svalutazione. Anche il sistema industriale era in crisi, molte fabbriche erano state danneggiate o distrutte, molte officine avevano abbandonato la loro produzione e dovettero impegnarsi nella fornitura di materiale bellico: Con la fine della guerra la produzione bellica diminuì e molti operai vennero licenziati.
Le aziende dovettero affrontare il compito della riconversione , cioè fabbricare prodotti civili, questa operazione era difficile e portò al fallimento.
Come conseguenza ci fu una grande disoccupazione. Molti operai rimasero senza lavoro, e poi c’erano tutti i giovani che erano tornati a casa dalla guerra. Questi giovani videro che il sacrificio fatto in guerra era ripagato solo dal dramma della povertà: in guerra era fanti eroici, a casa erano reduci costretti a mendicare un pezzo di pane.
Anche per chi aveva mantenuto un mestiere la vita era difficile , con la svalutazione della moneta ci fu un aumento di prezzi , senza un adeguato incremento di salari.

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IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L'AVVENTO DEL FASCISMO

Popola guerra gli europei erano più poveri, i loro soldi valevano di meno, mentre il costo della vita cresceva in ritmo incalzante.
Furono danneggiati per prima coloro che dipendevano da un reddito fisso , cioè gli impiegati e gli operai.
Meno colpiti erano gli agricoltori che potevano vivere del lavoro dei campi, gli imprenditori e i commercianti che alzavano i prezzi.
Ci furono poi anche coloro che si arricchirono per mezzo di speculazioni, facendo mercato nero.
La disoccupazione dilagante e il carovita fecero un forte malessere all’interno della società, si moltiplicarono gli scioperi, le manifestazioni, le rivolte. Chi alimentava le lotte erano i ceti più umili, gli operai e i contadini, che chiedevano posti di lavoro, salari più elevati, garanzie per quanto riguarda la sanità e le pensioni. I proletariati erano consapevoli della propria forza e della propria capacità organizzativa, e quello che era accaduto in Russia li aveva convinti che il socialismo poteva essere realizzato con l’arma della rivoluzione.
I proletari erano decisi a non tollerare più i soprusi di una società fondata sullo sfruttamento, e diedero vita a vasti movimenti collettivi, a fianco di loro c’erano i ceti medi, impiegati e piccoli professionisti, che popolavano le città e erano i grandi sconfitti della guerra mondiale, e subivano le conseguenze di una crisi economica devastante.