La decolonizzazione africana: tesina

Tesina sulla storia della decolonizzazione africana affrontata Stato per Stato, con riferimenti alla situazione attuale (10 pagine formato doc)

Appunto di curpa

LA DECOLONIZZAZIONE AFRICANA: TESINA

La storia della decolonizzazione nel continente africano, tesina di storia.

Pur non trattandosi solo di un evento storico, poiché le componenti culturali giocano un ruolo fondamentale, può essere utile analizzare la decolonizzazione sotto il profilo storico limitando  lo studio ad alcuni decenni (dagli anni ’40 agli anni ’90), tenendo però debitamente conto delle molteplici cause e implicazioni derivatene.
Le prime colonie a conquistare, o molto spesso ad ottenere, l’indipendenza furono quelle britanniche.
Già dagli anni ’20 infatti il governo inglese aveva assunto una linea d’azione più elastica rispetto ad altre potenze coloniali: si erano inaugurati i protettorati , e al governo coloniale si erano affiancati funzionari locali.

Tesina sulla decolonizzazione dopo la seconda guerra mondiale

TESINA SULLA DECOLONIZZAZIONE

Nel 1926, nel corso della Conferenza Imperiale, la Gran Bretagna inaugurò il termine Commonwealth, che da allora avrebbe indicato, secondo la sua stessa definizione, quel “gruppo di comunità autogovernantisi composto dalla Gran Bretagna e dai dominions ”. Nel 1931 il Parlamento Britannico avrebbe poi emanato lo Statuto di Westminster che sanciva l’uguaglianza tra i dominions britannici e la madrepatria, in modo tale che le ex-colonie potessero respingere qualunque legge promulgata dal Parlamento se non fosse stata approvata dai rispettivi parlamenti nazionali, con la possibilità quindi di legiferare all’interno del proprio Paese.
Già negli anni ’30 la Gran Bretagna si poneva quindi sulla strada di un lento processo di mutamento dei rapporti con le colonie, si trattava sì di un inizio, ma lo speciale statuto di dominion veniva concesso con molte riserve e per lungo tempo rimase effettivo solo sulla carta.
Nel 1941, al momento della firma della Carta Atlantica, gli Stati Uniti però mossero obiezioni all’esistenza di un potere coloniale britannico: rifacendosi ai Quattordici punti di Wilson  imposero la costituzione di mandati di durata limitata (una sorta di incarico di salvaguardia che una nazione occidentale si assumeva nei confronti di un territorio) che avrebbero dovuto preparare le colonie ad un futuro di indipendenza.

Colonizzazione e decolonizzazione: tesina

DECOLONIZZAZIONE IN AFRICA

Alla fine del conflitto mondiale l’Inghilterra si trovò divisa tra le tendenze della politica interna, e dell’opinione pubblica, schierata per la maggior parte a favore del colonialismo, e la necessità dell’alleanza con gli Stati Uniti che si muovevano su una linea dichiaratamente anti-coloniale. L’esigenza dell’appoggio americano fece sì che il Regno Unito si dimostrasse più mite in fatto di concessioni alle colonie, e fu così che nel 1947 l’India ottenne l’indipendenza. Fiore all’occhiello dell’Impero inglese, colonia cruciale per l’importanza strategica ed economica, nel corso della Prima Guerra Mondiale l’India aveva ottenuto la promessa formale di un futuro auto governo, che non si era poi concretizzato alla fine del conflitto. Il mancato rispetto delle condizioni fomentò le spinte nazionaliste, che già da tempo si muovevano nella regione, e decretò la nascita, negli anni ’20, del Congresso nazionale Indiano, con a capo il carismatico Mohandas Karamchand Gandhi. Portando avanti tra la popolazione la proposta di un’indipendenza da ottenersi attraverso la non-violenza, Gandhi ottenne importanti concessioni nel corso degli anni ’40 fino alla concessione massima nel 1947.