Tesina su Napoleone in Italia

Tesina su Napoleone in Italia, le riforme napoleoniche e la campagna d'Italia e campagna d'Egitto (3 pagine formato doc)

Appunto di laurabianchi

TESINA SU NAPOLEONE IN ITALIA

L’Italia e l'avventura napoleonica: dalle Repubbliche ai regni tra speranza e delusioni.

Contenuto particolare: L’Italia era stata la prima regione a sperimentare la strategia espansionistica dell’ambizioso generale Napoleone Bonaparte. Nel 1796 il Direttorio gli affidò il comando dell’Armata contro l’Italia;con questa campagna ci fu aveva uno sconvolgimento politico. Le vittorie ottenute contro l’impero austriaco ,non solo spalancarono a Napoleone le porte per il nord Italia, ma portarono in tutta la penisola, al rovesciamento dei precedenti governi stranieri.
Nel nord Italia nacque la Repubblica Cisalpina .
In poco tempo si formano nuovi stati: la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana e la Repubblica Partenopea. Dopo aver assunto poteri dittatoriali in Francia Napoleone trasformò le Repubbliche italiane  in Rregni.

Napoleone in Italia: riassunto


RIFORME NAPOLEONICHE IN ITALIA

Contenuto generale: Napoleone Bonaparte entrò in Italia per la prima volta nel 1976, quando il Direttorio gli diede il comando dell’Armata contro l’Italia. La sua prima vittoria italiana fu in Piemonte, nel maggio penetrò in Lombardia e, battuti gli austriaci, entrò a Milano. Il Direttorio francese non era abbastanza organizzato per gestire la situazione italiana, perciò diede pieni poteri a Napoleone per governarla. Nell’ottobre del 1796 Napoleone favorì la nascita della Repubblica Traspadana e Cispadana sotto il suo controllo politico e militare. Successivamente nell’ottobre 1797 gli Austriaci firmando il trattato di Campoformio riconoscevano la sistemazione data da Napoleone al nord d’Italia. Perciò i territori delle due repubbliche vennero uniti nella repubblica Cisalpina, impostata sul modello costituzionale francese del 1795. Questo fu il primo tentativo di creare uno stato unitario. Purtroppo il trattato del Campiformio prevedeva che il Veneto. L’Istria e la Dalmazia venissero ceduti all’Austria. In questo modo la repubblica di Venezia spariva dalla carta politica europea e gli intellettuali italiani si accorsero che Napoleone non era il gran liberatore che avevano visto l’anno precedente dato che si curava solo dei propri interessi. Nel frattempo Parma, Modena, le Repubbliche di Genova e Lucca e il gran ducato di Toscana avevano chiesto un armistizio a Napoleone, come il papa che fu costretto a cedere Avignone, lelegazioni di Bologna e di Ferarra e la Romagna.

Storia di Napoleone e la campagna d'Italia: riassunto


NAPOLEONE, RE D'ITALIA

Inoltre su ordine del Direttorio dovette revocare tutte le bolle emesse contro la rivoluzione e invitare il clero a sottomettersi alle leggi della repubblica. Il Direttorio mirando all’occupazione di Roma la invadeva, determinando così la fuga del papa Pio VI; la Costituzione della repubblica romana ricalcava il modello francese del ‘95; comunque,ci furono per essa molti problemi, che la costrinsero alla vendita di molti beni della Chiesa per far fronte alle onerose contribuzioni imposte dai Francesi. L’occupazione di Roma aveva inasprito i rapporti tra Francia e Regno di Napoli. Nel  1799, infine, i Francesi procedevano all’occupazione anche del Granducato di Toscana e del Piemonte.

Napoleone in Italia: riassunto dettagliato

CAMPAGNA D'EGITTO, NAPOLEONE

Quando Napoleone partì per conquistare l’Egitto, venne costituita una formidabile coalizione contro la Francia alla quale aderirono Austria, Turchia, Russia e Regno di Napoli. Il Direttorio diede l’ordine di invadere il napoletano e di instaurarvi la repubblica partenopea.
Le vittorie di questa coalizione determinarono la perdita di gran parte dei territori italiani e minacciarono di invasione lo stesso territorio nazionale francese; la repubblica Cisalpina cessò così di esistere, almeno per il momento. La Francia più tardi perse anche la Toscana, la repubblica partenopea e quella romana. Tra la fine del 1799 e l’inizio del 1800 Napoleone risollevò la sua sorte in Francia dove aveva assunto poteri dittatoriali: in  giugno a Marengo, inflisse una dura sconfitta all’esercito austriaco permettendo la rifondazione della repubblica Cisalpina e Ligure e riconquistando Toscana e Piemonte. Nel 1802 in una seconda fase del suo progetto di riconquista il comandante costrinse  gli Austriaci si vedono a firmare la pace di Duneville e mise fine al contrasto tra la Chiesa romana e la Francia firmando un concordato con il papa Pio VII.