Cena di Trimalchione - Satyricon

Traduzione dal latino all'italiano della Cena di Trimalchione/Trimalcione. Presa dal Satyricon di Petronio (4 pagine formato doc)

Appunto di pumalop
[Nella parte del libro precedente, la quale si perse, sembra siano state narrate circa queste cose:
Enclopio e Ascilto, giovani amici, i quali insieme con lo schiavetto Gitone percorrevano una strada in Italia, avevano incontrato in una colonia della Campania l’oratore Agamennone, con il quale erano stati invitati alla cena a cui partecipano molti presso Trimalchione, liberto oltremodo ricco e prodigo.
In quel mentre gli amici vennero percossi e feriti in una certa confusione.  Per tanto quando una nuova tempesta sembrava minacciarli preferivano fuggire piuttosto che restare nella città.]


Era ormai giunto il terzo giorno, questa è l’attesa della “cena libera”, ma di più a noi feriti e travolti sembrava opportuno (lett. piaceva) la fuga invece che la calma.
Per tanto riflettevamo poiché mesti pensavamo in qual modo mai potessimo evitare la tempesta, un servo di Agamennone interruppe noi titubanti e disse: “Che cosa? Non sapete da chi si va a cena oggi? - A casa di Trimalchione, uomo ricchissimo, che ha una clessidra nella sala da pranzo ed il banditore vestito bene, affinché si sappia continuamente quanto tempo della vita abbia perso!” Ci vestiamo dunque a puntino, scordatici di tutti i mali, e invitiamo Gitone, che adempiva benissimo al suo compito di schiavo, di seguirci nel bagno pubblico. 


[Trimalchione in bagno]
Nel frattempo senza stare a spogliarci prendiamo a girovagare e per giunta a scherzare ancora di più ed ad avvicinarci ai cerchi di quelli che giocavano, quand’ecco che vediamo un vecchio calvo vestito di una tunica rossa mentre giocava a palla in mezzo a giovani dalle lunghe chiome.
Non i fanciulli ci avevano indotto a osservare (sebbene ne valesse la pena) quanto lo stesso padre di famiglia, che in calzari si esercitava con un palla verde.