Sofferenze di Cloe innamorata: versione di greco

Versione di greco de Le sofferenze di Cloe innamorata di Longo Sofista (2 pagine formato doc)

Appunto di abrusciirene

LE SOFFERENZE DI CLOE INNAMORATA: VERSIONE GRECO

374- Sofferenze di Cloe innamorata (Longo Sofista). Ciò che provava allora non capiva, sia essendo una giovane fanciulla cresciuta nella campagna sia non avendo mai ascoltato uno che parlava del nome dell’amore; una noia(disgusto, sazietà, nausea…) si era impadronita dell’anima di quella (lett:aveva l‘anima di quella), e non aveva il controllo (lett:dominio) degli occhi (sguardi) e molto spesso chiacchierava su Dafni; trascurava il cibo, stava sveglia (lett:era senza sonno) di notte, non si preoccupava (lett:disprezzava) del gregge; ora rideva, ora piangeva, prima dormiva, poi saltava su; il volto(l’aspetto?) impallidiva, poi invece si infiammava di rosso.

Neanche una giovenca punta dall’assillo reagirebbe così.

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A volte conveniva con se stessa e da sola diceva (lett:cominciò) queste parole: “ Ora io sono malata, ma con ciò non conosco la malattia; soffro, ma (lett: e) non c’è (alcuna) ferita su di me; sono triste, ma non ho perso nessuna delle mie pecore; mi sento bruciare, anche se sto seduta qui all’ombra.

Quante volte mi hanno graffiato le spine, e io non ho pianto; Quante api mi hanno punto con il (loro) pungiglione, ma io ho continuato a mangiare (lett:mangiato); ma ciò che ferisce il mio cuore fa più male di tutte le altre cose.

A primavera tutto esulta di Longo Sofista: versione di greco