Nerone

Versione di latino di Nerone (n. 227 pag. 208) dall'Officina Latinitatis. (1 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

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N.227 pag. 208 dell'Officina Latinitatis NERONE A Caio Claudio successe Nerone, che Eutropio descrive molto somigliante a suo zio Caligola per costumi ed ingegno. Questi deturpò ed indebolì l'Impero Romano con un'insolita lussuria alle spese. Imitando le abitudini di Caligola, fu dedito a così tanto lusso che veniva lavato con unguenti caldi e freddi, pescava con reti d'oro, che venivano issate con funi purpuree. Eliminò gran parte del Senato, fu nemico di tutti i buoni. All'estremo si mostrò con tanto disonore che ballò e cantò in scena, vestito da citaredo o da tragedia. Meritò una condanna per omicidio, avendo ucciso la madre, la moglie ed il fratello.
Incendiò la città di Roma per godere dello spettacolo della città ardente, proprio come un tempo quando era bruciata Troia una volta conquistata. Nell'arte della guerra non osò mai nulla e quasi perse la Britannia: infatti lì furono catturate ed in seguito distrutte dai Barbari due nobilissime cittadelle fortificate. I Persiani occuparono l'Armenia, dopo aver messo sotto giogo le legioni romane.