5 versioni da Fedro

Fedro, illustre scrittore romano, scrisse alcune favole. Eccone 5 tradotte dal latino all'Italiano (5 pagine formato doc)

Appunto di larry15051990
IL LUPO E LA GRU IL LUPO E LA GRU Qui pretium meriti ab improbis desiderat, bis peccat: primum quoniam indignos adiuvat, impune abire deinde quia iam non potest.
Os devoratum fauce cum haereret lupi, magno dolore victus coepit singulos inlicere pretio ut illud extraherent malum. Tandem persuasa est iureiurando gruis, gulae quae credens colli longitudinem periculosam fecit medicinam lupo. Pro quo cum pactum flagitaret praemium, "Ingrata es" inquit "ore quae nostro caput incolume abstuleris et mercedem postules". Chi esige dai disonesti il pagamento di un servizio sbaglia due volte: prima perché aiuta chi non ne è degno, poi perché non ne può più uscire senza danno. Un lupo si era conficcato in gola un osso mentre lo inghiottiva; vinto da un grande dolore, iniziò ad adescare ad uno ad uno, con la speranza di una ricompensa, gli animali affinché gli estraessero quel male.
Infine una gru, prestando un giuramento, venne convinta e, affidando alla gola del lupo la lunghezza del suo collo, gli eseguì la pericolosa operazione. In cambio di ciò, richiedendo la gru il premio pattuito, il lupo disse "Sei un'ingrata: hai potuto estrarre incolume la tua testa dalla mia bocca e chiedi una ricompensa". IL LUPO E L'AGNELLO Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,siti compulsi. Superior stabat lupus,longeque inferior agnus. Tunc fauce improbalatro incitatus iurgii causam intulit;"Cur" inquit "turbulentam fecisti mihiaquam bibenti?". Laniger contra timens:"Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?A te decurrit ad meos haustus liquor".Repulsus ille veritatis viribus:"Ante hos sex menses male" ait "dixisti mihi".Respondit agnus: "Equidem natus non eram"."Pater hercle tuus" inquit "male dixit mihi".Atque ita correptum lacerat iniusta nece.Haec propter illos scripta est homines fabulaqui fictis causis innocentes opprimunt. Spinti dalla sete, un lupo e un agnello erano giuntiallo stesso ruscello. Più in su si trovava il lupo,molto più in basso l'agnello. Allora il prepotente, spintodalla gola maligna, addusse ad un pretesto per una contesa."Perché" disse "mi hai reso torbida l'acquamentre bevevo?". L'agnello timoroso in risposta:"In che modo, di grazia, posso fare ciò di cui ti lamenti, o lupo?L'acqua scorre da te alla mia bocca".Quello, respinto dalla forza della verità:"Sei mesi orsono" disse "parlasti male di me".Rispose l'agnello: "Ma se non ero nato!"."Tuo padre, per Ercole," disse "ha parlato male di me".E così, afferatolo, sbranò l'agnello con un'ingiusta uccisione.Questa favola è stata scritta per quegli uominiche con falsi pretesti opprimono gli innocenti. LE RANE CHIEDONO UN RE Athenae, cum florerent aequis legibus,procax libertas civitatem miscuitfrenumque solvit pristinum licentia.Hic, conspiratis factionum partibus,arcem tyrannus occupat Pisistratus.Cum triste servitutem flerent Attici(non quia crudelis iile, sed quoniam graveomne insuetis onus) et coepissent queri,Aesopus talem tum fabellam rettulit."Ranae, vagantes liberis paludibus,clamore magno