L'aquila, la gatta e la scrofa di Fedro: versione latino

Testo e traduzione della favola di Fedro: L'aquila, la gatta e la scrofa (1 pagine formato doc)

Appunto di regenko

L'AQUILA, LA GATTA E LA SCROFA: VERSIONE LATINO

Versione di Fedro con testo latino e traduzione letterale.

L'aquila, la gatta e il cinghiale femmina.
Aquila in sublimi quercu nidum fecerat;
feles, cavernam nancta in media, pepererat;
sus nemoris cultrix fetum ad imam posuerat.
tum fortuitum feles contubernium
fraude et scelesta sic evertit malitia.
ad nidum scandit volucris: 'Pernicies' ait
'tibi paratur, forsan et miserae mihi.
nam, fodere terram quod vides cotidie
aprum insidiosum, quercum vult evertere,
ut nostram in plano facile progeniem opprimat'.
terrore offuso et perturbatis sensibus
derepit ad cubile saetosae suis;
'Magno' inquit 'in periclo sunt nati tui.
nam, simul exieris pastum cum tenero grege,
aquila est parata rapere porcellos tibi'.
hunc quoque timore postquam complevit locum,
dolosa tuto condidit sese cavo:
inde evagata noctu suspenso pede,
ubi esca sese explevit et prolem suam,
pavorem simulans prospicit toto die.
ruinam metuens aquila ramis desidet:
aper rapinam vitans non prodit foras.
quid multa? inedia sunt consumpti cum suis,
felisque catulis largam praebuerat dapem.
Quantum homo bilinguis saepe concinnet mali,
documentum habere hinc stulta credulitas potest.

L'asino e il leone di Fedro: versione latino

L'AQUILA LA GATTA E LA SCROFA: TRADUZIONE

L'aquila, la gatta e la scrofa. Un'aquila aveva fatto il nido in una quercia alta (=nella cima di una quercia); una gatta aveva partorito nel mezzo (=nel tronco), avendo trovato una cavità una scrofa abitatrice delle selve aveva collocato la prole al basso (della quercia).

Allora la gatta distrusse così con inganno e con malizia scellerata (quella) coabitazione fortuita. S'arrampicò al nido dell'uccello: 'Rovina,' disse, 'si prepara a te, (e) forse anche a me sventurata. Certamente vedi la scrofa insidiosa scavare ogni giorno la terra poichè, vuole far cadere la quercia, per opprimere facilmente sulla piana terra la nostra prole.'
Essendo stato sparso il terrore e perturbati i sensi (dell'aquila), scese giù al covile della setolosa scrofa: 'I tuoi figli,' disse, 'sono in gran pericolo: poichè, appena sarai uscita al pascolo con il (tuo) tenero gregge, l'aquila è preparata a rapire a te i piccini.' L'astuta, dopochè ebbe riempito di paura anche questo luogo, si nascose nel (suo) buco sicura. Di là vagando fuori nottetempo con piede guardingo, come ebbe riempito di cibo sè e la sua prole, fingendo paura, sita in vedetta per tutto il giorno. L'aquila, temendo la rovina (della quercia), sta posata sui rami; la scrofa, volendo evitare il rapimento dei figli, non va fuori (a far preda). A che molte parole? Furono consumati dalla fame con i loro (figli) e fornirono abbondante pasto ai piccoli della gatta.
La stolta crudeltà può avere un insegnamento, quanto di male un uomo di lingua doppia prepari spesso.