Discorso di Catilina prima della battaglia.

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DISCORSO DI CATILINA PRIMA DELLA BATTAGLIA DISCORSO DI CATILINA PRIMA DELLA BATTAGLIA "So bene, oh soldati, che le parole non aggiungono virtù, ne portano l'esercito da ignavo a strenuo, ne da timido a forte per un discorso del generale.
Quano ardimento alberga nell'animo di ciascuno per natura o per educazione, tanto suole manifestarsi in guerra. Esorteresti invano chi nè la gloria nè i pericoli riescono a spronare: la paura che invade l'animo tappa gli orecchi: "Ma io vi ho convocato per ricordare poche cose e al tempo stesso per spiegarvi la causa della mia decisione. Sapete certamente, soldati, che la stoltezza e l'indolenza di Lentulo apportò a se stesso e a noi tanta grande perdita e in che modo, mentre attendevo i rinforzi da Roma, io non sia potuto partire per la Gallia.
Adesso in verità, a che punto siano le nostre cose le comprendete tutti al pari di me. Due eserciti nemici mi ostacolano uno dalla Città (Roma) e uno dalla Gallia. E quand'anche l'animo vi ci spingesse con grandissimo desiderio, la mancanza di frumento e di tutte le altre cose mi proibisce di restare più a lungo in questi luoghi. Dovunque decida di andare, il cammino deve essere aperto con il ferro. Perciò vi ammonisco affinchè siate forti e con l'animo preparato e, quando si aacende la battaglia, ricordate la ricchezza, l'onore, la gloria e inoltre (che) portate nella vostra destra la libertà e la patria: Se vinciamo, col bottino abbondante (-), libereremo i municipi e le colonie, se per paura cedessimo, le stesse saranno stimate contro, e nessuno, nè luogo, ne amico, proteggerà colui che le armi non avranno protetto. E inoltre, soldati, non la stessa necessità preme noi e quelli; noi combattiamo per la patria, per la libertà, per la vita, aloro è superfluo per la potenza combattere con pochi. Perciò con maggiore ardimento andate all'attacco, memori della primitiva virtù. Vi sarebbe stato possibile con somma infamia passare la vita in esilio, avreste potuto alcuni di Roma, mandati via i buoni, espulse dal petto le altre forze; perchà sembra agli uomini che questi deformi e insopportabili (esseri) vadano diminuendo. Se questo volete respingere c'è bisogno di audacia; nessuno se non vincitore mutò mai la guerra in pace. Infatti sperare salvezza nella fuga dopo aver distolto dai nemici le armi di cui il corpo è proteto, questa è una follia. In battaglia il maggior pericolo lo corrono sempre quelli che più temono, l'ardimento è come un muro. "Con voi osservo, e valuto le vostre azioni, maggiore speranza di vittoria mantiene da me l'animo, l'età, la virtù vostra mi incoraggiano, inoltre la necessitudine, che anche da timido rende forte.