La celiachia
Note sintetiche sulla malattia genetica che provoca un'intolleranza al glutine (3 pagine formato doc)
La celiachia è una
malattia genetica: si tratta di un'intolleranza permanente a una
proteina,il glutine, contenuta nel frumento, nell'orzo, nella
segale e in altri cereali.
Pur legata a fattori genetici, la patologia può manifestarsi a qualsiasi età ed è strettamente connessa al contatto con il glutine: le alterazioni dell'intestino e le complicazioni che ne conseguono scompaiono se si evitano gli alimenti in cui il glutine è presente.
L'incidenza della malattia varia nelle diverse aree geografiche in funzione anche alle diverse abitudini alimentari. In Italia la frequenza è stimata in un rapporto di un sogetto ogni 150 persone, ma solo una bassa percentuale dei casi è stata diagnosticata: soltanto da pochi anni, infatti, vengono effettuati controlli campione sulla popolazione. Del resto i sintomi della celiachia e variano tra le forme tipiche e quelle meno videntie più difficili da diagnosticare.
Le manifestazioni classiche della malattia nei bambini consistono in diarrea costante, vomito, pancia gonfia, carenza di appetito, irritabilità, cattivo assorbimento dei cibi e lentezza nella crescita.
Negli adulti i sintomi sono diversi: anemia sideropenica (anemia causata da un'insufficenza di ferro nell'organismo), problemi ai denti e al cavo orale, lesioni cutanee, artitre, accompagnati spesso da disturbi intestinali. Anche i casi meno evidenti potrebbero essere oggi diagnosticati con uno screening di massa, attraverso mezzi relativamente semplici: è sufficiente un campione di sangue in cui evidenziare l'eventuale presenza di specifici auto-anticorpi; l'esito dell'esame, se positivo, può trovare conferma nella biopsia intestinale per riscontrare alterazioni alla mucosa tipiche dell'intolleranza al glutine, come l'appiattimento dei villi intestinali.
L'ingestione di questi alimenti provoca
nei soggetti celiaci una risposta autoimmune che causa alterazioni
alle mucose dell'intestino e genera gravi disfunzionamenti nel
processo di assorbimento dei prinicipi nutritivi contenuti nei cibi.Pur legata a fattori genetici, la patologia può manifestarsi a qualsiasi età ed è strettamente connessa al contatto con il glutine: le alterazioni dell'intestino e le complicazioni che ne conseguono scompaiono se si evitano gli alimenti in cui il glutine è presente.
L'incidenza della malattia varia nelle diverse aree geografiche in funzione anche alle diverse abitudini alimentari. In Italia la frequenza è stimata in un rapporto di un sogetto ogni 150 persone, ma solo una bassa percentuale dei casi è stata diagnosticata: soltanto da pochi anni, infatti, vengono effettuati controlli campione sulla popolazione. Del resto i sintomi della celiachia e variano tra le forme tipiche e quelle meno videntie più difficili da diagnosticare.
Le manifestazioni classiche della malattia nei bambini consistono in diarrea costante, vomito, pancia gonfia, carenza di appetito, irritabilità, cattivo assorbimento dei cibi e lentezza nella crescita.
Negli adulti i sintomi sono diversi: anemia sideropenica (anemia causata da un'insufficenza di ferro nell'organismo), problemi ai denti e al cavo orale, lesioni cutanee, artitre, accompagnati spesso da disturbi intestinali. Anche i casi meno evidenti potrebbero essere oggi diagnosticati con uno screening di massa, attraverso mezzi relativamente semplici: è sufficiente un campione di sangue in cui evidenziare l'eventuale presenza di specifici auto-anticorpi; l'esito dell'esame, se positivo, può trovare conferma nella biopsia intestinale per riscontrare alterazioni alla mucosa tipiche dell'intolleranza al glutine, come l'appiattimento dei villi intestinali.