I filosofi e le macchine di Paolo Rossi: riassunto
Riassunto e commento dell'opera "I filosofi e le macchine" (5 pagine formato doc)
I FILOSOFI E LE MACCHINE
“I filosofi e le macchine”, Paolo Rossi, Milano, Feltrinelli, 2002. Fra il 1400 ed il 1700 ci fu un profondo cambiamento nel modo di vedere il sapere, non più inteso solo come una pura e semplice contemplazione della realtà, ma come una compenetrazione fra scienza e tecnica, che iniziò ad essere rivalutata.
Nell’antichità e nel Medioevo, infatti, le arti erano divise in “liberali”, grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, musica, astronomia, appartenenti all’uomo libero, e in “meccaniche”, proprie dell’uomo non libero e dello schiavo. Questa ideologia si conservò fino al 1600; infatti, se leggiamo, nel Dictionnaire françois del Richelet (1680), alla voce mécanique, troviamo: “Questo termine, parlando di determinate arti, significa ciò che è contrario a liberale e onorevole: ha senso di basso, villano e poco degno di una persona onesta”.Leonardo da Vinci: vita e La gioconda
I FILOSOFI E LE MACCHINE RIASSUNTO
I primi autori presi in considerazione nell’opera sono: Bernard Palissy, famoso costruttore di ceramiche; Robert Norman, marinaio inglese dedicatosi alla costruzione ed al commercio di bussole; Ludovico Vives, precettore alla corte inglese; Andrea Vesalio, professore di anatomia; Sir Humphrey Gilbert, navigatore inglese.
Nei loro testi, risalenti al periodo fra 1530 e 1580, comparivano temi comuni: l’importanza dei procedimenti degli artigiani e degli ingegneri ai fini del progresso, utili per un’effettiva conoscenza della realtà naturale; la rinuncia del disdegno verso la pratica da parte degli uomini colti; l’abbandono della concezione contemplativa del sapere ed il volgersi allo studio delle tecniche e delle arti; una ricerca fondata sulla collaborazione con lo scopo di garantire il benessere dell’intero genere umano.In seguito vengono analizzati artisti e sperimentatori del’400, secolo durante il quale la mentalità e la posizione sociale degli artisti subirono notevoli modificazioni: essi passarono dal rango di artigiani a quello di borghesi ed inoltre, come mai in precedenza, nelle loro botteghe, sostituite poi dalle corti, si attuò la fusione di attività tecniche e scientifiche, di lavoro manuale e di teoria.
Filippo Brunelleschi: opere
LA NASCITA DELLA SCIENZA MODERNA IN EUROPA
Tra questi vi erano Filippo Brunelleschi, che si dedicò allo studio della prospettiva; Leon Battista Alberti, che diede inizio ad una concezione scientifica dell’arte, in base alla quale la matematica è terreno comune per il pittore e per lo scienziato; Piero della Francesca, che insisteva sulla necessità della scienza e della geometria; Leonardo da Vinci, che diventò il simbolo del superamento della mentalità che contrapponeva radicalmente arti liberali e meccaniche. Egli perseverò sul necessario congiungimento fra sapere teorico con l’operare pratico e con l’esperienza, e sulla superiorità dell’occhio sulla mente. Si parla poi dei libri di macchine pubblicati nel 1500 in Europa, i quali furono rivolti alla ricerca di soluzioni dei nuovi problemi posti dall’arte mineraria, metallurgica, militare e dalla navigazione; essi risentivano dei mutamenti in corso, e delle varie scoperte a livello geografico ed astronomico, e contenevano non solo descrizioni di macchine esistenti, ma anche progetti di nuove macchine da costruire.