Lettera a Meneceo: riflessioni
riflessioni e collegamenti con la dottrina filosofica greca (2 pagine formato doc)
Lettera a Meneceo: riflessioni - In questa breve lettera è espressa tutta la dottrina etica epicurea, che intende la filosofia come tetrafarmaco,ossia il quadr Epicureo:”LETTERA A MENECEO” In questa breve lettera è espressa tutta la dottrina etica epicurea, che intende la filosofia come tetrafarmaco,ossia il quadruplice rimedio alle problematiche umane;infatti quattro sono i punti fondamentali riassunti : la teoria dei bisogni, la confutazione dell' immagine erronea degli dei, la filosofia come mezzo per il raggiungimento della felicità e l' eliminazione della paura della morte da parte dell' uomo.
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Egli nella prima parte della lettera cerca di dare una giusta definizione al concetto di divinità, che più volte viene da lui vista comeessere congiunto alla felicità e completamente disinteressato alle vicende umane, in quanto ritiene che il mondo sia regolato da una legge di necessità ovvero da un' ordine gerarchico necessario delle cose. Perciò egli ammonisce l'uomo dal dare un'erronea immagine della divinità, una definizione cioè che esuli dagli aggettivi propri agli dei. Epicuro prosegue cercando di elaborare un`argomentazione che serva a liberare gli uomini dalla paura della morte utilizzando la celebre definizione
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Quando ci siamo noi la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi'' questa frase esplica perfettamente il pensiero del filosofo riguardo al non vivere, riducendo tutto ad una percezione sensibile, intesa come godere e soffrire, sentimenti che vengono a mancare nello stesso istante in cui il nostro corpo si corrompe divenendo nulla.
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Perciò l'uomo saggio, per essere considerato tale, non deve temerla, perché sa che essa avverrà indolore senza alcuna sofferenza, mentre lo sciocco, che non indaga la felicità e non elabora una ricerca filosofica, non vivrà serenamente a causa del suo affliggersi per il continuo pensare alla morte, non godendo in questo modo dei piaceri della vita. Un altro importante fattore espresso in questa lettera è la teoria dei bisogni, che consiste nella suddivisione dei desideri dell' uomo in naturali e vani.