Il Restauro Architettonico, quadro storico. Riassunto
Appunto inviato da arwen297
Riassunto libro "Il Restauro Architettonico, quadro storico" di Maria Pia Sette (20 pagine formato doc)
Il Restauro Architettonico, quadro storico.
La continuità passato-presente e le operazioni sulle preesistenze
Il restauro è un concetto variato con più significati. C’è chi lo considera un’attività sempre esistita o chi lo considera una cosa propria dell’epoca moderna. In senso lato inteso come “rimettere in efficienza” cioè riparare un qualche cosa allora si può dire che sia sempre esistito (gli uomini hanno sempre rimesso in funzione i propri manufatti se possibile).
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Invece in senso stretto se si considera il termine con accezione moderna, si indica una disciplina nata fra il 700 e 800 e sta a significare un intervento volto alla preservazione di una testimonianza del passato, di un oggetto che abbia un qualche valore da trasmettere al futuro. In generale, fino al 1800 bisogna parlare di “restauro” come una serie di operazioni che intendono aggiornare l’opera del passato adeguandola alle esigenze della contemporaneità. (dopo il XIX sec si inizia a parlare di restauro come “complesso di azioni volte a restituire il monumento al suo mondo storicamente determinato).
LEGGI ANCHE Il restauro architettonico
Per tutto ill Settecento, il restauro vuole creare una soluzione di continuità tra presente e passato in modo tale che gli interventi sulle opere si innestino con le stesse modalità e gli stessi strumenti che hanno portato al manufatto originario. Però questi interventi adeguano l’opera del passato al presente quindi esprimono il presente. (Questa caratteristica è quella che legittima tutta una serie di interventi a volte anche dannosi.)
Esempi in figura: restauro di edifici basilicali (santa Prisca a roma…) dove le ristrutturazioni vanno a creare spazi che sono in linea con il gusto prevalente del presente.
LEGGI ANCHE La cultura del restauro
Praticamente ogni intervento mette in luce la concezione che il passato non è qualcosa di finito, ma è un continuo presente piuttosto che un momento storico definito, così l’opera è concepita come qualcosa che può essere ancora trasformata. (In epoca imperiale restauraresostituisce il termine instaurare con il significato di ricostruire, ricominciare, rinnovare).
Riassunto - (Maria Piera Sette)La continuità passato-presente e le operazioni sulle preesistenze
Il restauro è un concetto variato con più significati. C’è chi lo considera un’attività sempre esistita o chi lo considera una cosa propria dell’epoca moderna. In senso lato inteso come “rimettere in efficienza” cioè riparare un qualche cosa allora si può dire che sia sempre esistito (gli uomini hanno sempre rimesso in funzione i propri manufatti se possibile).
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Invece in senso stretto se si considera il termine con accezione moderna, si indica una disciplina nata fra il 700 e 800 e sta a significare un intervento volto alla preservazione di una testimonianza del passato, di un oggetto che abbia un qualche valore da trasmettere al futuro. In generale, fino al 1800 bisogna parlare di “restauro” come una serie di operazioni che intendono aggiornare l’opera del passato adeguandola alle esigenze della contemporaneità. (dopo il XIX sec si inizia a parlare di restauro come “complesso di azioni volte a restituire il monumento al suo mondo storicamente determinato).
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Per tutto ill Settecento, il restauro vuole creare una soluzione di continuità tra presente e passato in modo tale che gli interventi sulle opere si innestino con le stesse modalità e gli stessi strumenti che hanno portato al manufatto originario. Però questi interventi adeguano l’opera del passato al presente quindi esprimono il presente. (Questa caratteristica è quella che legittima tutta una serie di interventi a volte anche dannosi.)
Esempi in figura: restauro di edifici basilicali (santa Prisca a roma…) dove le ristrutturazioni vanno a creare spazi che sono in linea con il gusto prevalente del presente.
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Praticamente ogni intervento mette in luce la concezione che il passato non è qualcosa di finito, ma è un continuo presente piuttosto che un momento storico definito, così l’opera è concepita come qualcosa che può essere ancora trasformata. (In epoca imperiale restauraresostituisce il termine instaurare con il significato di ricostruire, ricominciare, rinnovare).