Sintesi sulLa città nella storia d'Europa

sintesi del volume di Benevolo, città nella storia d'Europa (23 pagine formato doc)

Appunto di focca

Sintesi sula città nella storia d'Europa - La città è secondo Benevolo la stessa ragione d’essere dell’Europa come entità storica; il saggio si occupa dello scenario fisico delle città, che permette la comunicazione unica tra presente e passato.
Gli effetti della concentrazione fisica, della compressione di attività umane, sono sminuiti dalla comunicazione a distanza della contemporaneità, ma non per questo la città cessa di avere il suo ruolo centrale.

È un’esigenza tutta moderna quella di conservare l’ambiente in cui siamo cresciuti e in cui ci riconosciamo, è il disagio dell’uomo di oggi.
Più che un interesse culturale, è un’esigenza vitale; senza contare che influenziamo sempre di più la vita delle generazioni future, nel modo in cui rispondiamo ai problemi contemporanei con nuove costruzioni.

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L’idea del saggio, che si inserisce nella collana “Fare l’Europa” (vedi prefazione di J. Le Goff) è quella di fornire esempi di città in periodi significativi, quelle entità che sorgevano mentre si formava l’Europa stessa, qui considerata non nella dimensione prettamente geografica, ma come realtà storica.

Il distacco dal mondo antico, fino al secolo X
L’Europa nasce dalla dissoluzione del mondo antico, in cui la città dominava i rapporti istituzionali e l’organizzazione del territorio. Da tempo città significa civiltà, tanto che la stessa caduta dell’Impero è riassunta dalla rovina di Roma. Eppure dopo il sacco del 410 d.C. Sant’Agostino recupera l’idea di città nell’ambito religioso, contrapponendo la città di dio a quella dell’uomo, corrotta e peccaminosa.

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-Ma partiamo dagli inizi: la città nasce tra il III e II Millennio in Mesopotamia e nelle valli di Nilo, Indo, Fiume Giallo. È una novità epocale, questo centro di comando che per la prima volta divide il mondo in due parti contrapposte, città e campagna. Inizialmente si tratta di un insieme di recinti che ben presto sviluppa quella che definiremmo architettura, l’arte di gestire i piccoli/medi spazi; l’arte di modificare il paesaggio terrestre viene abbandonata, lasciando le piramidi di Egitto e Mesopotamia a ricordo di quel passaggio epocale.