Prometeo incatenato: significato e riassunto

Prometeo incatenato: significato del mito e riassunto della tragedia di Eschilo. Intreccio, trama, personaggi principali e tematiche (9 pagine formato pps)

Appunto di stonedirenuccia

PROMETEO INCATENATO: SIGNIFICATO E RIASSUNTO

Il Prometeo Incatenato
Intreccio: Prometeo viene incatenato Presentazione e lamento del coro delle Oceanine Prometeo fa una profezia sulla caduta di Zeus Interviene Oceano per far tornare in sé Prometeo
Arrivo e presentazione di Iò che racconta la sua triste sorte Prometeo racconta il futuro di Iò che riprende il suo vagare
Il coro delle Oceanine invoca nozze fra uguali Arriva Ermes per obbligare Prometeo a sottomettersi
Trama: La scena del dramma rappresenta lo squallido paesaggio della Scizia.

Dominio e Terrore, servi di Zeus, incatenano Prometeo ad una roccia con l’aiuto di Efesto: è la violenza di Zeus che si scatena in questo modo, per punire il Titano di aver donato il fuoco agli uomini, che era indispensabile per il loro progresso.
Su un carro alato giunge il coro delle Oceanine che, afflitte dalla sofferenza del Tinano, gliene chiedono la causa; Prometeo soddisfa la loro richiesta, ed afferma che egli ha peccato consapevole di ciò cui andava contro, data la sua capacità di vedere il futuro. Tuttavia egli ha un’arma: è a conoscenza di un evento che potrebbe abbattere il potere di Zeus, e che lo indurrà a chiedere aiuto a Prometeo...
Personaggi principali: Prometeo e Oceanine
Tematiche: Il fato e la divinità e La ciclicità degli dei.

Scheda libro Prometeo incatenato e significato

MITO PROMETEO: SIGNIFICATO

Prometeo: E’ il personaggio chiave della vicenda, sempre in scena e sempre partecipe ai dialoghi. Prometeo ha difeso la causa degli uomini trascurati da Zeus, aprendo loro la strada della cultura, della civilizzazione. Innanzitutto li ha resi “riflessivi, sovrani del proprio intelletto” poi ha permesso loro di apprendere tutte le tecniche, dalla misurazione del tempo all’edilizia, dalla scrittura all’arte nautica, dalla divinazione alla medicina. Due sono i doni di Prometeo: il fuoco, il simbolo dell’arte tecnica, e la speranza, con la quale gli uomini possono alleviare le loro sofferenze. Nella tragedia Eschilo non esalta la disobbedienza di Prometeo, ma il suo andare contro le leggi divine per un amore dell’uomo, pur conoscendo che poi questo atto porterà al dolore e alla solitudine. Esalta anche la lucida consapevolezza delle proprie azioni e delle conseguenze: “Io sapevo le cose fino in fondo. Scelsi io di peccare, non voglio negarlo. Da me ho creato il mio strazio per proteggere l’uomo”. Ma anche, nello stesso tempo, il rammarico per non saper giovare a sé stesso: “Io che ho ideato tanti congegni per l’uomo non trovo per me uno scaltro pensiero, sollievo al tormento che ora m’assale. E’ la mia sofferenza!”.

Prometeo incatenato: testo completo della tragedia

IL MITO DI PROMETEO: RIASSUNTO

Oceanine: Le Oceanine entrano in scena dopo che Prometeo viene lasciato solo ai due fedeli di Zeus, Dominio e Terrore. Confortano il Titano e con melodiche parole si fanno partecipi del suo supplizio: “Mi brucia, Prometeo, la tua vista: assalto, ai miei occhi, d’una nebbia angosciosa velata di pianto a vederti disfatto sul sasso nello strazio d’acciaio che inchioda”, oppure, ancora, deplorano Zeus: “Domina Zeus con regole di strano stampo non  radicate alla legge. Disperde la grandezza d’un tempo”;”Chi dei celesti è tanto spietato in petto, da far festa al tuo strazio?Chi non ribolle concorde al tuo sacrificio? Zeus, solo lui. Duro non scioglie il rancore, la mente diritta”. Sono però abbastanza fiduciose in un non lontano perdono da parte di Zeus se Prometeo riuscirà a placare la propria ira. Grazie agli interventi del coro la trama si districa, si mettono in luce particolari, si fanno utili accenni alla gerarchia e alla genealogia olimpica. Degno di nota l’intervento delle Oceanine dopo la dipartita di Iò, che culmina con una frase:  “ Per me, solo chi sposa il suo pari è sereno. Passione di celesti sovrani non sfrecci su me lo sguardo che inchioda”.