16 ottobre 1943 di Debenedetti: recensione libro

16 ottobre 1943: recensione del libro di Giacomo Debenedetti, lo scrittore di uno dei più importanti libri sulla deportazione degli ebrei dal ghetto nel 1943 (4 pagine formato doc)

Appunto di domypelle

16 OTTOBRE 1943 DEBENEDETTI: RECENSIONE

16 OTTOBRE 1943” di Giacomo Debenedetti.
1)presentazione bibliografica
2)genere
3)ambiente (spazio/ tempo)
4)riassunto breve
5)tematica/problematica
6)personaggi
7)struttura narrativa
8)stile
9)valutazione critica
10)notizie sull’autore.

16 OTTOBRE 1943 GIACOMO DEBENEDETTI: ANALISI

PRESENTAZIONE BIBLIOGRAFICA
“16 ottobre 1943” è stato scritto dal critico Giacomo Debenedetti e pubblicato per la prima volta nel dicembre del 1944, poco più di un anno dopo l’avvenimento narrato nel libro.

Dopo questa edizione è stato curato da diverse case editrici, tra queste la enaudi nell’edizione del 2001 pubblica con il libro una prefazione di Natalia Ginzburg.
GENERE
“16 ottobre 1943” è stato definito da Natalia Ginzburg, nella prefazione un racconto, ma si può definire più precisamente un saggio o una cronaca: poiché presenta l’avvenimento senza far riferimento a personaggi specifici e con il fine di esporre al lettore un avvenimento realmente avvenuto, mentre la definizione di racconto è più esatta per un racconto inventato.
AMBIENTE (SPAZIO/TEMPO)
Il saggio tratta la deportazione degli ebrei dal ghetto nel 1943, quindi è ambientato nel ghetto e in alcuni luoghi di Roma dove sono stati prelevati gli ebrei e in alcune strade dove questi hanno aspettato i camion.
Il tempo è evidente, narra l’intera giornata del 16 ottobre 1943.

Biografia di Natalia Ginzburg

16 OTTOBRE 1943: RIASSUNTO

RIASSUNTO BREVE - Il saggio comincia la narrazione con l’incontro dell’intera comunità alla sinagoga il venerdì sera prima del 16 ottobre, mentre gli ebrei festeggiano il loro giorno sacro. È allora che Celeste, una donna abitante in trastevere e con alcuni parenti nel ghetto arriva dicendo a tutti di scappare poiché i tedeschi sarebbero venuti per portarli via dalle loro case. Ma la l’intera sinagoga la deride e non le presta sufficiente attenzione, questo perché una ventina di giorni prima il maggiore tedesco Herbert Kappler aveva promesso che: se avesse ricevuto dalla comunità giudaica 50 Kg d’oro, loro sarebbero stati al sicuro. Gli ebrei portarono anche più oro rispetto alla somma pattuita, grazie all’aiuto di alcuni ariani.  Gli ebrei sbagliarono a fidarsi, infatti la mattina del 16 ottobre 1943 come aveva detto donna Celeste i nazisti arrivarono e portarono via dal ghetto gli ebrei. Alla fine della giornata erano stati deportati circa mille ebrei, tra cui donne vecchi e bambini che non si erano nascosti pensando che i tedeschi volessero solo gli uomini per la guerra o per i lavori forzati. Nessuno cercava di opporre resistenza non sapendo dove venivano portati.
Alla fine di questa prima cronaca il cui titolo è omonimo del libro, si aggiunge una seconda cronaca intitolata otto ebrei, che parla del processo di un commissario di polizia, che per provare la propria fede antifascista, afferma di aver tolto dalla lista per l’eccidio delle fosse ardeatine il nome di otto ebrei scelti a caso. In entrambi i saggi gli avvenimenti sono presentati come in una cronaca da un testimone che non ha preso parte alla deportazione, ma ne ha seguito tutti i passaggi.