Articolo di cronaca sulla presa di Troia
Articolo di cronaca inventato sulla devastazione della città di Troia da parte dei Greci (2 pagine formato doc)
PRESA DELLA CITTA' DI TROIA
Articolo di cronaca inventato: "Distruzione di Troia".
Dopo dieci anni di guerra, arriva finalmente la vittoria “del secolo”. Devastata Troia, crolla dinnanzi all’esercito greco. Tra gli eroici protagonisti, anche Ulisse d’Itaca con uno stratagemma che, secondo testimoni, ha risolto il conflitto in un giorno. ATENE – La notizia sta già raggiungendo i confini più remoti del Mediterraneo, e sicuramente cambierà la storia di noi tutti. I corrispondenti, che si trovano tutt’ora nella città che fu il simbolo della resistenza contro Agamennone, ora distrutta, hanno mandato alcune navi per comunicare la distruzione di Troia e la vittoria degli Achei di pochissimi giorni fa. La prospera città dell’Asia Minore è adesso ridotta a cumuli di macerie ed edifici ancora fumanti per l’incendio provocato dai soldati cosiddetti “pirofori” che, oltre ad aver avuto un ruolo determinante nella devastazione, rappresentano il potere e la grande innovazione in campo bellico del re e comandante supremo della spedizione Agamennone.Storia della città di Troia
CAUSE STORICHE DELLA GUERRA
Infatti, proprio lui ha addestrato il corpo militare dei “pirofori” e ha ideato delle strategie di attacco alle città e agli eserciti schierati, portato con l’uso del fuoco e di oggetti infiammabili. L’ultimo episodio della guerra è cominciato con l’idea di Ulisse, re di Itaca, già noto per la sua astuzia e per la capacità di adattarsi ad ogni tipo di situazione, che, visti i risultati deludenti del classico scontro corpo a corpo tra gli eserciti e degli assalti alla città in prossimità delle porte saldamente difese dai Troiani, ha pensato che l’unico modo di annientare il nemico era quello di colpirlo dall’interno. Così, in poche settimane, ha fatto costruire i pezzi di un grande cavallo di legno, lasciato un mattino sulla spiaggia davanti a Troia. Frattanto l’esercito greco, tutti gli accampamenti e ogni traccia degli Achei erano scomparsi durante la notte, simulando in questo modo una resa con il cavallo lasciato come dono di origine divina per i Troiani vincitori.
ACHEI
Agamennone, infatti, seguendo il piano di Ulisse, si era nascosto con tutta la flotta e l’esercito dietro un’isola (di cui non è stato ancora rivelato il nome dai corrispondenti), mentre i Troiani, euforici per la fine dell’assedio, hanno portato il cavallo nella piazza della città.
Un gruppo scelto di soldati achei, tra cui compaiono i nomi di Aiace Telamonio, Diomede, Euripilo, Toante e Aiace d’Oileo, era invece nascosto in un vano nel ventre del cavallo e ha riferito di ringraziamenti troiani agli dei, pesanti insulti ai Greci perdenti, frastuono e grida di festa durante tutto il dì e buona parte della notte.