Giovin Signore (Parini)
Parafrasi del testo di Parini "il risveglio vv.1-168" (2 pagine formato doc)
1-7 1-7 giovin signore, sia che a te il sangue purissimo e divino arrivi attraverso una lunga serie di reni magnanemi, sia che gli onori acquistati e le ricchezze unite in terra e in mare dall'avaro padre in pochi lustri correggano il difetto del sangue ascolta me maestro di amabile stile di vita 8-15 ora ti insegnerò come passare questi giorni di vita noiosi e lenti, che una così lunga noia ti accompagnano.
Da me apprenderai quali dovranno essere le tue preoccupazioni al mattino, mezzogiorno sere, sempre se tra i tuoi ozi ti resta l'ozio di ascoltar le mie parole. 16-32 In passato hai visitato in Francia ed il Inghilterra i templi consacrati a venere ed a mercurio e porti ancora impressi i segni del tuo impegno, ora è tempo di riposarti. Invano al vita militare ti chiama, perché è veramente folle quello che si guadagna al rischio della vita e naturalmente tu aborri il sangue. Non ti sono meno gli studi della dea Minerva ti resero troppo avverso ad esse le aule scolastiche piene di pianto dove le arti e le scienze migliori sono trasformate in mostri e fantasmi fanno echeggiare nei soffitti i lamenti dei giovani. Ora per prima cosa ascolta quali piacevoli occupazioni il mattino debba guidare a te gradevolmente. 32-52 il mattino sorge in compagnia dell'alba prima del sole che poi appare grande sull'orizzonte e rende lieti gli animali e le piante i campi e le acque. Allora il laborioso contadino si alza dal caro letto che la moglie con i figli l'avevano intiepidito durante la notte; poi portando sul collo i sacri attrezzi che Cerere e pale avevano inventato per primi, va nel campo con il bue che gli cammina lentamente davanti, e dal piccolo sentiero scuote i rami dalla rugiada che come gemme riflettono i nascenti raggi del sole. Allora si alza il fabbro e riapre al rumorosa officina e ritorna alle opere non terminate il giorno precedente, sia se lavora a rendere sicuri i forzieri all'inquieto ricco fornendogli una chiave complessa e di meccanismi di ferro, si se vuole incidere gioielli e vasi d'argento e d'oro per ornamento di spose e mense. 53-60 ma che? Tu inorridisci e drizzi i capelli come un istrice a sentire le mie parole, a giovin signore non è questo il tuo mattino. Tu non ti sei seduto ad una povera mensa mentre il sole tramontava e ieri non sei andato a dormire in un letto disfatto alla luce incerta del crepuscolo, come è condannato a fare l'umile popolo 61-64 giove con voi benevolo concesse altro destino a voi nobili figli dei a voi radunata di semi dei terreni, e a me aspetta guidarvi lungo una strada diversa con accorgimenti e leggi diverse. 65-76 tu hai prolungato la notte di più rispetto al popolo tra i convitti e il teatro dell'opera e il gioco d'azzardo e in fine stanco di stare in una carrozza d'oro tu battesti in lontananza la quieta ria notturna con il rumore di calde ruote e con il calpestio dei cavalli velocissimi e illuminasti intorno a te le tenebre con le fiaccole cosi come Plutone fece rimbombare il territorio siciliano da