Canto XI del Purgatorio: parafrasi

Canto XI Purgatorio: parafrasi suddivisa in colonne, utile per bigliettini (1 pagine formato doc)

Appunto di diany88

CANTO XI PURGATORIO: PARAFRASI

Canto XI Purgatorio della Divina commedia di Dante Alighieri.

O padre nostro che sei nei cieli, non perché circondato/limitato da questi, ma a causa del maggiore amore che tu hai dei cieli e degli angeli, sia lodato il tuo nome e la tua potenza da tutte le creature, così come è giusto rendere grazie al tuo spirito. Ci venga concessa la pace del tuo regno, poiché noi da soli non possiamo arrivare ad essa con le nostre forze, se essa non giunge da noi, con i nostri sforzi. come i tuoi angeli sacrificano a te la loro volontà, così gli uomini siano disposti a sacrificare la loro volontà, dacci oggi la nostra grazia divina, senza la quale per questo desolato deserto(il mondo), retrocede chi più si sforza di avanzare.
E come noi perdoniamo chi ci ha fatto soffrire, anche tu perdona a noi benevolo (solo x la tua misericordia), senza tener conto dei nostri meriti. Non mettere alla prova la nostra forza di resistere al male, forza che si abbatte facilmente, ma liberala da lui che a tal punto la insidia (la induce al peccato). Quest'ultima parte della preghiera, Dio a noi caro, non la recitiamo più per noi perché a noi non è necessaria, ma per coloro che sono ancora sulla terra." Così quelle anime, pregando per sè e per noi per un buon augurio di purificazione, procedevano sotto il peso dei massi, simile a quello che talvolta ci opprime in sogno, girando attorno al monte lungo la prima cornice, diversamente angosciate, ma tutte sfinite, mentre si purificavano dalle scorie mondane.

Canto XI Purgatorio: tema

CANTO 11 PURGATORIO: PARAFRASI

Se nel purgatorio le anime pregano sempre per noi, sulla terra che cosa si potrebbe dire e fare(preghiere e opere di bene) per loro, da parte di coloro che vivono nella
grazia di Dio? E' giusto aiutarle a purificarsi dalle scorie che portarono nel purgatorio dalla terra, così che le anime purificate e senza peso di colpa, possano salire al cielo. "Voglia il cielo che la giustizia divina e la preghiera pietosa dei vivi vi liberi presto dal peso che vi opprime, in modo che possiate volare in cielo, realizzando il vostro desiderio, indicateci da quale parte è più breve la strada verso la scala e se c'è più di un passaggio mostrateci quello meno ripido; e se c'è più di un passaggio, indicateci quello che è meno ripido; perchè costui che è con me, per il fatto di essere ancora vivo, è piuttosto lento nel salire,nonostante ne abbia intensa voglia." Non fu chiaro da chi provenissero le parole pronunciate dalle anime in risposta a quelle che aveva proferito colui che io seguivo; ma così fu risposto: "venite con noi a destra seguendo la parete, e troverete il passaggio che anche una persona viva può salire.E se io non fossi ostacolato dal macigno che pesa sul mio collo superbo, ragion per cui devo necessariamente tenere lo sguardo volto a terra, guarderei costui che è ancora vivo e che ancora non si è presentato per vedere se io lo riconosco e per renderlo pietoso verso questo peso.