D'Annunzio: poetica

La poetica di D'Annunzio: riassunto (4 pagine formato doc)

Appunto di alessandraguarino93

D'ANNUNZIO: POETICA

D'Annunzio.

Uno dei maggiori esponenti del decadentismo, cultore dell'estetismo e del panismo. Nasce a pescara nel 1863, figlio di Francesco Paolo rapagnetta e Luisa benedictis. Compie gli studi liceali a Prato, si trasferisce a Roma (1881), dove si iscrive ma non si laurea alla facoltà di lettere. A Roma diventa collaboratore di alcuni periodici come critico letterario o cronista mondano in tale ambiente entra ben presto a far parte della vita sontuosa dell'aristocrazia.
Ebbe svariati amanti da Giselda Zucconi alla duchessa Maria Hardoruin di Gallese che diviene sua moglie e dai cui ebbe tre figli, nonostante il matrimonio continua ad avere molte amanti tra cui a Napoli (1891-1893) riceve una denuncia per adulterio dal marito di Maria Gravina  con cui D'Annunzio aveva avuto una relazione dalla quale era nata una figlia. A seguito della lettura di Nietzche viene suggestionato dalla musica di Wagner. Il trionfo della morte 1894.

Biografia e poetica di Gabriele d'Annunzio: riassunto

D'ANNUNZIO: POETICA E PENSIERO

1894: anno di svolta, Gabriele incontra Eleonora Duse a Venezia, è incalzato dai debiti lasciatigli dal padre dopo la morte l'anno precedente. Fughe precipitose. E' in questa situazione che si trasferisce vicino Firenze con la Duse (Laudi del cielo, della terra, del mare, degli eroi. Maya, Elettra, Alcyone). In questa fase segue anche una grande produzione di opere teatrali. Si fa eleggere deputato,presentandosi con la destra e passando tre anni dopo dalla parte della sinistra. Ancora incalzato dai debiti si trasferisce in Francia dove rimane in esilio volontario e il contatto con l'Italia è mantenuto da un'assidua collaborazione con il "Corriere della sera".
1915: scoppia la guerra in Italia. Torna in italia dove si schiera con gli interventisti. aderendo al mito dell'Italia mutilata per la mancata annessione della città di fiume, mosso da uno spirito nazionalistico, la occupa istituendovi un governo militare, ma essendo costretto dalle truppe governative ad abbondarla, si ritira in solitudine in una villa a Gardone Riviera nella villa detta "il vittoriale degli italiani" dove si occuperà della pubblicazione delle sue opere e morirà nel 1938.

D'ANNUNZIO: RIASSUNTO

L'IDEOLOGIA E LA POETICA: nella poetica di D'Annunzio sono evidenti richiami all'deologia nazionalistica, aperte concessioni al razzismo, l'adesione al regime se pur problematica e incerta. Questo tipo di ideologia risponde al bisogno soggettivo di ricavare il massimo utile dai meccanismi culturali della civiltà di massa. L'affermazione del soggetto coincide con una fusione parziale con l'emento naturale, il panismo rappresenta proprio il rifiuto della storia di questa fusione totale con la natura. Il protagonismo esibizionista nascoste una passività nei confronti del presente. Gabriele si rifiuta di fare i conti con la posizione dell'artista nella società borghese, presentando la poesia come esperienza privilegiata. L'arte come bellezza. Può proclamarsi ultimo umanista ma moderno esteta, reascisce alla degradazione dell'arte negandola, la Bellezza è per lui al di sopra di tutto ed in tale contesto è il primo a sfruttare con abilità i meccanismi dell'industria culturale, propagandando sè stesso, offrendosi come mito di massa.