Saggio breve sulla scienza: utile o dannosa?

Saggio breve riguardante i problemi e le domande che si pone lo scienziato. Saggio breve svolto sulla scienza (1 pagine formato doc)

Appunto di oro92

SAGGIO BREVE SULLA SCIENZA

Saggio breve sulla scienza
Titolo: la scienza: utile o dannosa?
Destinazione: giornale divulgativo

La scienza ci da gli strumenti necessari per conoscere la natura.

Sebbene sia una cosa positiva, c’è da dire che queste conoscenze si sono basate su paure e sospetti. Infatti la scoperta scientifica pur producendo effetti sociali positivi, può comportare conseguenze catastrofiche e imprevedibili.
Il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c'è un'infinità di cose che la sorpassano. È ben debole se non giunge a riconoscerlo”.

SAGGIO BREVE SULLA SCIENZA: DUBBI E PAURE DELLO SCIENZIATO

Con questo bellissimo passo di Blaise Pascal si potrebbe risolvere qualsiasi tipo di dubbio o paura dello scienziato: le scoperte non sono proprie dello scienziato, ma di tutta l’umanità, e gli uomini devono essere in grado di utilizzarle nel migliore dei modi.

A questo proposito Rita Levi Montalcini afferma “gli scienziati hanno il diritto di partecipare alle decisioni politiche”.

I limiti della scienza: tesina di maturità

CHI PONE LIMITI ALLA SCIENZA: SAGGIO BREVE

Pascal e Einstein, invece, riconoscono i loro limiti e sanno di essere solo uno “strumento” per il mondo e che le loro scoperte devono essere usate per il bene della collettività. Al giorno d’oggi purtroppo le ricerche sono orientate perlopiù su attività rischiose, che potrebbero comportare effetti negativi; un esempio è la clonazione, tecnica di modificazione genetica delle cellule staminali destinati per fini curativi.  Non possiamo essere sicuri che gli scopi siano solamente terapeutici, ma si potrebbe arrivare ad una vera e propria clonazione di un essere umano, dimenticando così che gli uomini non si creano in laboratorio, con cause disastrose. Quindi si può affermare che il compito dello scienziato è delicato e genera molte paure, perché l’uomo non può pretendere di dominare la natura.

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