Il tempo: concetto ciclico ma irreversibile
Elaborato sull'idea di tempo e sulle modalità in cui è stato interpretato nella storia del pensiero filosofico (3 pagine formato doc)
Tutti gli esseri umani, almeno una volta nella vita, si sono fermati un attimo a riflettere su una nozione di complessità non indifferente: il tempo.
Definito solitamente come il trascorrere degli eventi in una successione illimitata di istanti, il tempo è un concetto che va oltre la semplice definizione riportata in un dizionario: non a caso, questo termine è stato preso in considerazione da non pochi uomini illustri nel corso dei secoli.
Una notevole riflessione su questo argomento, si può trovare nel IV libro della Fisica di Aristotele, nel quale egli tratta l'annosissimo problema del tempo lasciatogli in eredità da Platone: "si potrebbe sostenere" afferma "che il tempo non esiste, dato che è composto di passato e di futuro, di cui l'uno non esiste più quando l'altro non esiste ancora".
Egli, però, respinge questa teoria e aggiunge: "Alcune cose sono eterne, nel senso che non sono nel tempo", riferendosi probabilmente a leggi come le verità matematiche che sono sempre state e sempre saranno tali.
Ma fondamentale è la distinzione tra due concezioni opposte del tempo, che si manifestano rispettivamente nella tradizione cristiana antica e in quella del mondo classico pagano: il tempo lineare e il tempo ciclico.
Per la tradizione ebraica e cristiana, il tempo è legato alla creazione e come punto di partenza della discussione viene preso il primo versetto della Genesi: " In principio Dio creò il cielo e la terra". Il tempo è creato con il mondo e, da questo punto iniziale, si sviluppa unilateralmente in avanti progredendo verso il futuro che avrà un limite.