La vita e le opere di Montale

la vita e la cronologia delle opere, la poetica, lo stile, Le Occasioni, La bufera, Satura (12 pagine formato doc)

Appunto di sweetady

La vita e le opere di Montale - La vita e la cronologia delle opere Eugenio Montale: nasce a Genova, il 12 ottobre del 1986.

E' il sesto figlio di Giuseppina Ricci e Domenico Montale il quale è titolare di una piccola ditta commerciale. Frequenta le scuole tecniche ottenendo, nel 1915, il diploma di ragioniere. Eugenio Montale prende, intanto lezioni di canto, che interromperà alcuni anni più tardi, rinunciando in tal modo ad una carriera per cui era molto dotato. Ciò nonostante continuerà a nutrire una profonda passione per la musica.
Nel 1917 partecipa, con il grado di sottotenente di fanteria, alla Prima Guerra Mondiale: questo evento segnerà una radicale svolta nella sua vita.

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Nel corso del dopoguerra frequenta una cerchia di letterati che sole riunirsi intorno al circolo culturale del “Caffè Diana”; stringe in tal modo rapporti di amicizia con le personalità più emergenti dell'epoca, tra i quali i poeti liguri Angelo Barili, Adriano Grande e Camillo Sbarbaro di cui, nel 1920, recensisce Trucioli. Negli stessi anni studia filosofia ed in particolare si interessa a Boutraux e Bergson. Nel 1920, inoltre, risulta a Firenze, impiegato presso la casa editrice Bemporad. Tra il 1922 e il 1923 frequenta, nella villa di Monterosso, nei pressi di La Spezia, dove trascorre le vacanze, la giovane Anna degli Uberti, che in seguito celebrerà nelle sue poesie con lo pseudonimo di Annetta-Arletta. Nel 1922 esordisce come poeta su “Primo Tempo”, la rivista fondata da Giacomo Debenedetti. Negli anni successivi entra in contatto con il gruppo torinese di Piero Gobetti col quale collabora alla “Rivoluzione liberale” ed al quotidiano “Boretti”sul cui primo numero pubblica il saggio Stile e tradizione che sarà decisivo per capire i fondamenti della sua opera. In sintonia con Gobetti, Montale rifiuta le esperienze d'avanguardia, ribadendo l'esigenza di uno sforzo verso la sincerità e la chiarezza che riscopra in primo luogo un senso del “limite”. La conquista di uno stile è legata ad un “lavoro inutile e inosservato”, risolvendosi in una maturazione etica di “coscienza e onestà”.

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Quest'apertura completa agli interessi intellettuali dell'epoca è evidenziabile a proposito dell'Omaggio a Italo Svevo, un articolo che egli pubblica sull'“Esame” nel 1925 e che conferisce all'autore triestino quell'importanza che fino allora gli era stata completamente negata. Contemporaneamente viene pubblicata la prima edizione della sua raccolta di versi Ossi di Seppia che contiene le liriche scritte nell'arco di un decennio. Nello stesso anno Montale firma il manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce:

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