Lorenzo de' Medici, Trionfo di Bacco e Arianna: analisi del testo

Analisi del testo del componimento poetico di Lorenzo de' Medici, Trionfo di Bacco e Arianna. Significato e concezione dell'amore del poeta

Lorenzo de' Medici, Trionfo di Bacco e Arianna: analisi del testo
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Lorenzo de' Medici

Lorenzo de' Medici
Fonte: ansa

Lorenzo de' Medici è probabilmente uno dei più importanti - se non il più importante - mecenati del Rinascimento. Signore di Firenze nel 1469 e promotore dell'arte e della cultura nella sua città, è meglio conosciuto come Lorenzo il Magnifico.

Lorenzo de' Medici, Trionfo di Bacco e Arianna

Oltre che mecenate, Lorenzo de' Medici è stato poeta lui stesso. Il suo componimento più famoso è probabilmente il Trionfo di Bacco e Arianna, tratto dai dai Canti Carnascialeschi e anche detto Canzona di Bacco. Ecco il testo della ballata (qui invece trovi la parafrasi):

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Quest’è Bacco e Arianna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo
se non gente rozze e ingrate:
ora, insieme mescolate,
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio, è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

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Trionfo di Bacco e Arianna, analisi del testo

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Nelle ultime due strofe il poeta esorta il lettore (o l’ascoltatore) a far finta e a giocare senza pensare al domani con tristezza, abbandonandosi a gioie e piaceri poiché “di domani non c’è certezza”.

La concezione dell’amore di Lorenzo de Medici in questo componimento è di tipo naturalistico ed edonistico, ma con accenni di tradizione cortese nei versi 23-24.

Nella poesia vengono citati due personaggi del mito, Sileno e Mida, metafore della vecchiaia e dell’avidità di ricchezza.

Il primo, felice ed ebbro, è il precettore di Bacco e ci viene presentato così grasso e vecchio da dover procedere nella festa su un asino da soma; il secondo fu il re Mida, che si fece donare da Zeus la capacità di trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse.

Nel brano prevalgono termini di uso comune coerenti per lo scopo del componimento, ovvero di cantare la poesia in piazza o per le strade tra la folla a carnevale.

Le proposizioni vengono principalmente spezzate da virgole senza mettere in evidenza forti “stacchi” (infatti c’è un solo enjambement). Il ritmo incalzante e rapido tuttavia nasconde un tono malinconico, di vana speranza riguardo allo scampare la fine delle gioie.

In questo componimento vengono esaltati tutti gli elementi caratteristici dell’edonismo idillico: bellezza, giovinezza, grazia e armonia. Il piacere sfugge in fretta e bisogna approfittare oggi, dato che “del domani non c’è certezza”; è importante godere della giovinezza e delle sue gioie graziose oggi che si fa festa, senza badare alla tristezza ed è auspicabile non pensare  al futuro, poiché il bene e il piacere terreno non è eterno. Inoltre si distinguono altri elementi un po’ di cornice che sono tipici di questa mentalità: l’allegoria tratta dal mito e il luogo idilliaco del locus amoenus.

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