Scrittori e popolo di Asor Rosa: riassunto sul populismo in Italia

Riassunto del volume di Asor Rosa "Scrittori e popolo. Il populismo della letteratura italiana contemporanea" sul populismo in Italia e in Europa (28 pagine formato doc)

Appunto di focca

POPULISMO IN ITALIA OGGI

Scrittori e popolo, Alberto Asor Rosa.

Prefazione e introduzione. Compito del saggio è dimostrare che c’è una contraddizione insanabile tra l’ideologia degli intellettuali di sinistra e l’esigenza della classe operaia; vuole cioè liquidare un determinato patrimonio intellettuale della sinistra italiana. Ci si concentra su uno dei valori di questa ideologia borghese, ossia quello mitico di popolo. Si intende liquidare il populismo ed il progressismo, quindi il trattato pur analizzando testi letterari non ha come obiettivo la critica letteraria, bensì un fine più ampio: quello di penetrare le forme dell’arte borghese e mostrarne appunto la contraddizione rispetto alla militanza pratica della classe operaia.
Per l’autore è necessario ripercorrere la storia culturale borghese del nostro paese per vedere come gli intellettuali abbiano risposto agli sviluppi della società capitalistica, e come la risposta sia risultata inadeguata. Anche ai più alti livelli, dice Rosa, non c’è rapporto tra cultura borghese e classe operaia.
L’introduzione inizia proprio così: il populismo è morto e noi spieghiamo perché.
Si vuole andare oltre a quell’abitudine italiana di venerare il passato che crea miti nazionali non più criticabili; tutto il discorso punta allo sviluppo finale del populismo italiano, il suo apice: la letteratura dell’antifascismo, della Resistenza e del gramscianesimo.
Il punto di vista del saggio è politico, lo stesso discorso sulla letteratura ha un fine politico.

Tesina su Pier Paolo Pasolini e il populismo

POPULISMO COS'E'

Il populismo della letteratura italiana contemporanea.

Premesse: da Gioberti a Oriani. Il populismo c’è laddove il popolo sia rappresentato come modello, e dove vi sia una valutazione positiva su di esso. Nei veristi, ad esempio il Verga, il culto del reale supera di molto l’ammirazione per il popolo, dunque non sono definibili come populisti. Altri scrittori tra Otto e Novecento invece riducono il popolo ad una dimensione letteraria, come D’Annunzio; in tal caso il populismo resta circoscritto ad un ambito predefinito, mentre al Rosa interessano scrittori che tendano ad un quadro più ampio, storico-politico. In tal caso il populismo come tendenza, e con esso la letteratura populistica, coincide con la nascita di una nazione, o con la sua rinascita; popolo e nazione vanno di pari passo. La necessità di organizzare una cultura nazionale fa sì che gli strati borghesi rivolgano i lori interessi, ideologici, politici e letterari, alle masse popolari; ecco perché la patria del populismo nel senso più stretto fu la Russia. Intellettuali vivaci che cercarono di mitizzare e inserire nella storia le decine di milioni di contadini russi; ma anche teorici come Herzen e Bakunin estesero l’influenza del populismo in Europa.

POPULISMO E DEMOCRAZIA

La Francia diede grande e vario contributo al populismo in autori che risentivano dello spirito rivoluzionario: Saint-Simon, Michelet, Proudhon. Si passa da una proposta di organizzazione fraterna dell’umanità con Saint-Simon al programma democratico di Michelet, al risentimento piccolo-borghese di Proudhon.
Essi come altri hanno influenzato pensatori come Mazzini, dunque si può trovare in loro, pensatori premarxisti, un elemento comune nonostante le diverse proposte: una profonda avversione contro alcuni mali della società loro contemporanea, la quale trova nel popolo uno strumento di miglioramento.

SCRITTORI E POPOLO: RIASSUNTO

L’opera di Victor Hugo, in particolare I miserabili (1862), offre in forma di romanzo questa indignazione per l’egoismo delle classi agiate. Egli creò modelli intensi, colmi di retorica populista in cui intellettuali successivi riconoscevano il proprio malessere sociale; ebbe il merito di diffondere tale tematica in lettori di bassa cultura, unendo il gusto piccolo borghese a quello popolare.
Oltre a ciò la sua produzione poetica si appellava proprio al popolo come strumento di progresso morale e civile, contro burocrati, alti funzionari e speculatori.
In Italia la questione della rivoluzione nazionale fu accompagnata dallo sviluppo di una letteratura populista. Altro elemento da considerare per l’Italia è la pressenza delle masse contadine che già nell’Ottocento erano considerate come il punto focale per una riuscita nel processo di unità nazionale, tesi poi ripresa da Gramsci.