MAGGIORI DIFFERENZE TRA IL GOVERNO DEMOCRATICO E QUELLO FASCISTA
Noi viviamo in uno stato democratico, dove il potere di prendere le decisioni fondamentali spetta a tutti i cittadini.
Nel nostro paese, come in tanti altri a ordinamento democratico, prevale il sistema della rappresentanza politica, cioè i cittadini, tramite il voto, eleggono i propri rappresentanti. La nostra costituzione prevede altri strumenti che consentono ai cittadini di partecipare alla vita politica e contribuire alle scelte che riguardano l'Italia, come il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero tramite la parola o la stampa, tenere comizi, assemblee, manifestazioni, purché ciò avvenga pacificamente. Tra il 1925 e il 1926, durante la
dittatura fascista, tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, vennero sciolti, e fu soppressa la libertà di parola e di stampa.
Nel nostro sistema democratico ci sono vari partiti politici, in cui si raggruppano i cittadini che hanno idee politiche simili. Questi partiti propongono i loro candidati per governare l'Italia. Il regime totalitario fascista non prevedeva tutto ciò. Secondo questo regime doveva esistere un unico partito a cui tutti i cittadini erano costretti a farne parte. La pena per chi non voleva farne parte era la morte o l'incarcerazione. L'art. 3 della nostra costituzione dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Nella nostra società esistono molte diversità sociali; ecco perché nella costituzione di oggi, insieme ai diritti di libertà, sono affermati anche i diritti sociali: quello al lavoro, all'assistenza, all'istruzione, ecc… Io credo che oggi lo stato si impegna molto per realizzare una maggiore giustizia sociale, più posti di lavoro e sempre più possibilità per i disagiati e i disabili, mentre nello stato fascista c'erano molte discriminazioni razziali e intolleranza nei confronti delle persone diverse. Oggi lo stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti. Nello stato fascista invece, ogni cittadino doveva professare obbligatoriamente la religione cattolica.