Storia dell'idea di Europa
Riassunto completo del libro di Federico Chabod "Storia dell'idea di Europa" (esame sostenuto a Gorizia) (8 pagine formato pdf)
Premessa
Concetto di Europa non riguardo all’Europa fisica, ma riguardo all’Europa politica, culturale e morale, all’Europa che noi abbiamo sentita distinta dalle altre parti del globo per certe determinate caratteristiche del modo di pensare e di agire, dei sistemi filosofici e politici, di tradizioni, memorie
e speranze, all’Europa come individualità storica e morale.
Se delle basi di fatto della civiltà europea si può parlare sin dal mondo antico e ancor più dal trionfo del cristianesimo e della civiltà cristiana e cioè del medioevo, di una precisa e chiara coscienza europea non si può parlare se non nell’età moderna.
Capitolo I
Coscienza europea significa infatti differenziazione dell’Europa, come entità politica e morale, da altre entità, cioè, da altri continenti o gruppi di nazioni; il concetto di Europa deve formarsi per contrapposizione, in quanto c’è qualcosa che non è Europa, ed acquista la sue caratteristiche e si precisa nei suoi elementi, almeno inizialmente, proprio attraverso un confronto con questa non- Europa.
Pensiero greco. Tra l’età delle guerre persiane e l’età di Alessandro Magno si forma, per la prima volta, il senso di un’Europa opposta all’Asia per costumi e, soprattutto, per organizzazione politica; un’ Europa che rappresenta lo spirito di «libertà» contro il «dispotismo» asiatico. Ma quali sono, dunque, i criteri di valutazione politico-culturale-morale per definire questa Europa assai più ristretta dell’Europa egli etnografi? Già lo abbiamo accennato: criterio fondamentale di differenziazione è quello della «libertà» politica, ellenica, contrapposta alla «tirannide» asiatica; e la libertà significa partecipazione di tutti alla vita pubblica (cittadini, non sudditi) e «vivere secondo le leggi», non secondo l’arbitrio di un despota.
Concetto di Europa non riguardo all’Europa fisica, ma riguardo all’Europa politica, culturale e morale, all’Europa che noi abbiamo sentita distinta dalle altre parti del globo per certe determinate caratteristiche del modo di pensare e di agire, dei sistemi filosofici e politici, di tradizioni, memorie
e speranze, all’Europa come individualità storica e morale.
Se delle basi di fatto della civiltà europea si può parlare sin dal mondo antico e ancor più dal trionfo del cristianesimo e della civiltà cristiana e cioè del medioevo, di una precisa e chiara coscienza europea non si può parlare se non nell’età moderna.
Capitolo I
Coscienza europea significa infatti differenziazione dell’Europa, come entità politica e morale, da altre entità, cioè, da altri continenti o gruppi di nazioni; il concetto di Europa deve formarsi per contrapposizione, in quanto c’è qualcosa che non è Europa, ed acquista la sue caratteristiche e si precisa nei suoi elementi, almeno inizialmente, proprio attraverso un confronto con questa non- Europa.
Pensiero greco. Tra l’età delle guerre persiane e l’età di Alessandro Magno si forma, per la prima volta, il senso di un’Europa opposta all’Asia per costumi e, soprattutto, per organizzazione politica; un’ Europa che rappresenta lo spirito di «libertà» contro il «dispotismo» asiatico. Ma quali sono, dunque, i criteri di valutazione politico-culturale-morale per definire questa Europa assai più ristretta dell’Europa egli etnografi? Già lo abbiamo accennato: criterio fondamentale di differenziazione è quello della «libertà» politica, ellenica, contrapposta alla «tirannide» asiatica; e la libertà significa partecipazione di tutti alla vita pubblica (cittadini, non sudditi) e «vivere secondo le leggi», non secondo l’arbitrio di un despota.