Psicologia della Gestalt: riassunto
Schema riassuntivo sulla psicologia della Gestalt: il metodo, la Gestalt in Italia, distorsioni e fraintendimenti sulla teoria della Gestalt (3 pagine formato doc)
PSICOLOGIA DELLA GESTALT: RIASSUNTO
Psicologia della Gestalt.
Tra fine Ottocento e anni ’30 del Novecento si consolida nel panorama europeo la “fenomenologia”. Fondata da Edmund Husserl, ha la sua massima espressione con la psicologia della Gestalt, che si sviluppa in Austria, Germania, Praga e Padova dopo il 1912.Si dedica fin da subito allo studio della percezione. Secondo la Gestalt la mente umana tende a percepire gli oggetti nella loro interezza, globalità, ignorando le singole componenti.
Fenomenologia di Husserl: definizione
PSICOLOGIA GESTALT METODO
Il metodo è quello fenomenologico, molto utile nello studio dei fenomeni di percezione visiva, come illusioni ottiche.
Con l’avvento del nazismo gli psicologi della Gestalt emigrarono negli Stati Uniti.
Husserl: schema riassuntivo
PSICOLGIA DELLA GESTALT IN ITALIA
Psicologia della Gestalt in Italia.
BENUSSI: Triestino, laureato in filosofia. Diviene professore di psicologia a Padova dove fu a capo dell’istituto di psicologia nel 1920. È ricordato per lo studio delle illusioni ottiche, ma divenne noto anche per l’analisi dell’ipnosi. Introduce quello che Musatti definirà plurivocità formale, ovvero che “un complesso costante di impressioni sensoriali può suscitare le rappresentazioni di oggetti completamente diversi” . Si suicida nel 1927.MUSATTI: Nasce a Dolo, nel 1897. Studia lettere e filosofia. Allievo di Benussi, lo succede come titolare della cattedra di Psicologia all’università di Padova. Nel 1947, tornato dalla guerra, ottiene la prima cattedra di Psicologia all’università Statale di Milano. A Milano ha il periodo più florido della sua carriera scientifica, diviene nel 1955 direttore della “rivista di Psicoanalisi”. Muore nel 1989 a Milano. Si chiedeva se “il mondo ci perviene nel suo aspetto e nella sua struttura completamente dal fuori o siamo noi stessi che lo costruiamo,(…) se è guidato da leggi e principi e quale rapporto c’è tra gli oggetti”.
KANIZSA: triestino di origine slovena e ungherese, studia a Padova. Diviene assistente di Metelli a Firenze e di Musatti a Milano. Nel 1953 ottiene la cattedra di psicologia a Trieste. È considerato uno dei maggiori esponenti della percezione in Italia. Muore a Trieste nel 1993.
• Egli afferma che “il mondo visivo non è la semplice copia del mondo fisico che ci circonda, ma è anche il frutto del nostro sistema visivo, che attraverso una serie di operazioni complesse elabora i messaggi sensoriali che provengono dall’ambiente esterno”.
• Non soltanto immaginiamo, ma vediamo un oggetto per il quale non esiste un corrispondente oggetto fisico. ES DELLA CLESSIDRA
• Vi sono casi al contrario dove l’oggetto fisico è presente, ma non lo vediamo. Caso di illusioni ottiche
Husserl: fenomenologia
TEORIA DELLA GESTALT
DISTORSIONI E FRAINTENDIMENTI SULLA TEORIA DELLA GESTALT
• Il termine Gestalt non è chiaro e specifico, in italiano è sempre stato tradotto con il termine infelice “forma”, ma dovrebbe essere tradotto con struttura organizzata.
• La psicologia della Gestalt non si occupa solo dello studio sulla percezione, ma anche di psnosi, di altri settori della psicologia, dai problemi di personalità alla psicologia sociale.
• “Il tutto è più della somma delle parti” è in realtà una formula inesatta perché è più corretto dire che le proprietà del tutto non sono il risultato di una somma delle proprietà delle sue parti. La proprietà di una parte dipende dal tutto nel quale è inserita.
• La psicologia della Gestalt non ha negato l’azione dei fattori motivazionali, ma ne ha ridimensionato l’influenza. Nega piuttosto che l’attenzione e l’interesse possano essere considerati gli unici fattori importanti di organizzazione del nostro sistema percettivo.
• La psicologia della Gestalt si è occupata anche dello studio dell’insight; ovvero vedere dentro, tradotto in italiano con intuizione. Esso si caratterizza per un tratto del pensiero che si differenzia da una soluzione intelligente, ma si tratta di una soluzione raggiunta per caso passando da prove ed errori.