Adolf Hitler e lo sterminio degli ebrei: tesina

Approfondita descrizione della vita di Hitler e della sua pazzia, delle conquiste hitleriane e dello sterminio degli ebrei. Ricco di immagini. Utilizzabile per una tesina (8 pagine formato doc)

Appunto di michiamocosi

ADOLF HITLER E LO STERMINIO DEGLI EBREI: TESINA

Adolf Hitler nacque nel 1889 in un paesino dell’Austria da padre di origine ebraica.

Sin dall’infanzia ebbe un rapporto conflittuale con il padre, uomo aggressivo e repressivo che non accettava la sua scelta di abbandonare gli studi e dedicarsi alla pittura. Spesso si trovò in imbarazzo per la sua scarsa cultura. Dopo la morte del padre decise di provare la strada della pittura e si recò a Vienna, dove tentò di entrare all’Accademia delle Belle Arti, ma fu bocciato per ben due volte e bollato con il risultato di “mediocre”. Questo fu il primo cocente fallimento del giovane Hitler, che risentì della sconfitta per il resto della vita.
Nel 1909 visse a Vienna (nello stesso quartiere di Lenin) senza lavoro, senza soldi, disoccupato, frustrato, costretto a lavori saltuari e a cambiare casa a causa delle sue scarse possibilità economiche. Nessuno poteva immaginare che nello spazio di 40 metri, dentro due anguste stanzette, i cervelli di due barboni si stavano formando sui libri rivoluzionari, per poi maturare due apocalittici progetti.
Si racconta che Hitler girasse, ironia della sorte, nei ghetti ebraici come un fantasma, vestito di un soprabito nero e sformato (donatogli da un occasionale amico ebreo) ed estremamente trascurato nell'aspetto.

Adolf Hitler: biografia e pensiero

ADOLF HITLER: BIOGRAFIA

La lettura di libri di politica rivoluzionaria divenne un’ossessione per lui, unico modo per poter organizzare il proprio riscatto contro tutti coloro che non avevano creduto in lui e lo avevano dipinto come un “mediocre”. Nel tempo libero amava discutere di politica con amici e conoscenti; i suoi discorsi erano quasi sempre segnati dall’esaltazione della violenza come soluzione dei problemi che affliggevano la società. Contestava ferocemente le teorie marxiste e bolsceviche e a odio si aggiunse odio quando scoprì che molti divulgatori e fautori di tali idee erano ebrei. Nel suo delirio cominciò ad addossare agli ebrei le colpe più assurde: di essere internazionalisti e materialisti (quindi contro la supremazia dello stato nazionale), di arricchirsi a scapito dei cittadini, di minare la supremazia della razza tedesca nell'Impero.
Fu costretto a scappare da Vienna per non essere arruolato, ma fu catturato e, dopo le visite mediche, riformato per la scarsa forza fisica.

ADOLF HITLER E LA GUERRA

Non appena fu dichiarato l’inizio della Prima Guerra Mondiale e dopo aver preso parte al discorso di Guglielmo II ed essersi entusiasmato per questo, decise di arruolarsi come volontario. Durante i combattimenti fu ferito e premiato con la croce di ferro, ma non con una promozione di grado, in quanto uomo coraggioso ma per il carattere bizzarro incapace di farsi ubbidire.
Nel 1918 il Kaiser fuggì in Olanda, furono soppresse tutte le dinastie e nel 1919 nacque la Repubblica di Weimar che durò per circa tredici anni. Riguardo alla fuga del Kaiser Hitler scriverà nel Mein Kampf:«Quel giorno crebbe in me l’odio per i responsabili, Miserabili! Degenerati criminali! Con dentro la rabbia che mi divorava l’anima, decisi di dedicarmi più seriamente alla vita politica». I criminali citati da Hitler erano i borghesi ebrei accusati di essere i responsabili della resa e della vendita della Germania ai nemici.