Il seicento in Europa: riassunto

Riassunto sulla crisi economica e sociale che colpì l'Europa durante il Seicento, con analisi delle cause e conseguenze, e note bibliografiche (6 pagine formato doc)

Appunto di bluejeans

IL SEICENTO IN EUROPA: RIASSUNTO

Il Seicento economico e sociale. Il Seicento fu un secolo che vide l’Europa colpita da una crisi generale in vari campi.


I motivi che portarono a tale crisi furono principalmente le epidemie di peste e le carestie (dovute spesso ad avversità climatiche). A partire dal 1570 una prima ondata di epidemie interessò l’Italia settentrionale, una seconda ondata (tra il 1587 e il 1591) colpì anche alcune zone della Spagna e il terzo ciclo epidemico decimò tra il 1596 e il 1603 la popolazione della Spagna, della Germania, della Francia e dell’Inghilterra.
Inoltre la guerra dei Trent’anni, conflitto che tra il 1618 ed il 1648 coinvolse la Germania, la Danimarca, la Svezia, la Spagna, i Paesi Bassi, l’Italia, l’Inghilterra, la Francia e l’Austria, fu accompagnata da una lunghissima epidemia, che danneggiò tutta l’Europa. A questi avvenimenti si unirono gravi carestie e la crisi della produzione manifatturiera, soprattutto di quella tessile.
Appare quindi naturale che, in un momento di stagnazione o diminuzione della produzione e dei commerci, gli stati si contendessero il grande commercio internazionale; si credeva infatti che la produzione ed il commercio mondiale avessero un volume fisso e che ogni paese potesse accrescere la propria quota di prodotti soltanto ponendo un limite a quella altrui. L’insieme di queste teorie e delle pratiche attuate per mettere in pratica questo fine è indicato col nome di “mercantilismo”, ed ebbe come conseguenza una politica doganale molto rigida, un controllo serrato sulle industrie di lusso affinché raggiungessero altissimi livelli qualitativi e una gran diffusione di regolamenti industriali e commerciali. Inoltre il mercantilismo portò alla creazione di compagnie commerciali nazionali a favore delle quali l’autorità pubblica deteneva dei monopoli, concedendo loro il diritto esclusivo di comprare e vendere in un determinato paese o in un certo settore.

IL 600 IN ITALIA E IN EUROPA

Tra i paesi più colpiti dalla crisi del Seicento, sicuramente si può collocare la Spagna. Già prima dell’ascesa al trono di Filippo II si potevano notare debolezze nel campo economico-sociale. La popolazione era in gran parte costituita dagli hidalgos, animati dal sentimento militare della riconquista e da valori religiosi, eroici e cavallereschi, mentre era priva di una classe borghese sufficientemente forte.
La politica di Filippo II non contribuì ad un miglioramento: le guerre condotte dal sovrano contro i Paesi Bassi, l’Inghilterra e la Francia portarono lo stato ad un grave indebitamento con i banchieri e per farvi fronte Filippo II fu costretto ad adottare la politica delle bancarotte.

Guerra dei trent'anni: fasi, cause e conseguenze

STORIA DEL 1600 IN EUROPA

I due pilastri fondamentali dell’economia spagnola erano stati nel XVI secolo l’affluenza di metalli preziosi dalle colonie americane e la disponibilità di risorse economiche e di soldati della Castiglia. Tuttavia all’inizio del XVII secolo lo stato dovette contare meno sui metalli americani: una parte rimaneva in Messico o in Perù ed il resto era direttamente convogliato nei circuiti commerciali dell’Asia orientale, ed a ciò si aggiungeva il danno arrecato dalle importazioni di contrabbando. Per quanto riguarda invece la Castiglia, già danneggiata durante il regno di Filippo II, fu ulteriormente colpita dalle epidemie e dalle carestie.

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