Commercio Equo e solidale e Paesi in Via di Sviluppo

tesina specifica di agraria trattante temi dal commercio equo e solidale ai metodi di produzione al neocolonialismo economico (20 pagine formato doc)

Appunto di pablos610
INTRODUZIONE INTRODUZIONE Il Commercio Equo e Solidale sembra precorrere i tempi nell'innovazione del modello di gestione aziendale, portando con sé dagli albori i principi di sostenibilità ambientale e giustizia sociale, tema quanto mai attuale in questi ultimi anni, in cui sempre più il consumatore europeo richiede maggiori garanzie di eticità per i suoi acquisti.
Accanto alla “soddisfazione etica” del consumatore, il CEeS sembra però costituire un vero modello di reciprocità culturale, un terreno fertile per la nascita e lo sviluppo delle relazioni interculturali e per l'incontro dei popoli. E' per questo motivo che mi è sembrato interessante trattare un argomento che giorno dopo giorno è diventato un qualche cosa che ci riguarda tutti.
IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE La società post-industriale determinata dalla scienza e dalla tecnologia sta vivendo un processo di globalizzazione che rivoluziona il rapporto dell'uomo con lo spazio e con il tempo. La tecnologia è il mezzo privilegiato (e in molti casi il motore) di un processo di evoluzione rapida delle società che appare con i tratti della inarrestabilità e che spesso non risparmia territori, stili di vita, valori, e perfino linguaggi. Un processo che spesso minaccia tradizioni millenarie in cui valori, teorie e pratiche si sono sviluppate e consolidate nel tempo. L'alta velocità impressa ai processi di cambiamento, assomiglia ad una forza centrifuga che allontana dal centro separando i singoli componenti dall'insieme, rendendoli più uguali, più perfetti, ma certamente “più soli”. Questo processo di separazione e “perfezionamento” non può non riguardare anche l'universo mentale umano dove teoria e pratica faticano a costruire figure coincidenti. Può accadere così che i mezzi si trasformino in fini e, ad esempio, l'economia invece che al servizio dell'uomo si presenti come la sola regola capace di definire i comportamenti da adottare; oppure che anziché essere la tecnologia al servizio dell'uomo, la terra e tutta la biosfera diventino il luogo della proliferazione della tecnica con l'uomo al servizio di quest'ultima. La conseguenza antropologica è che l'individuo delle società sviluppate e tecnologiche, si percepisce come unico soggetto attivo e privilegiato, artefice e detentore del Progresso, considerando “sfortunato” chi vive la condizione di mancato sviluppo tecnologico nelle società tradizionali; e quindi oggetto di pena e/o di solidarietà caritatevole. Si instaura così una relazione asimmetrica soggetto - oggetto che si manifesta quasi sempre in una presunta superiorità culturale e molto spesso anche nei termini dello sfruttamento economico da parte delle società “sviluppate” e dotate della tecnologia. La dignità, i valori, le specificità culturali e finanche i territori che il mondo post-industriale tecnologizzato avvicina, rischiano così l'annullamento, nella arrogante convinzione che le società tradizionali appartengano ad un