Il cromo nelle acque
Principio, metodo e campionamento per la rilevazione di uno dei fattori di inquinamento delle acque (1 pagine formato doc)
Il
tenore medio del cromo nella crosta terrestre è di circa 100
ppm.
PRINCIPIO DEL METODO
Il metodo si basa sullo sviluppo del colore conseguente alla reazione tra cromo (VI) e difenilcarbazide. Il meccanismo di tale reazione ancora non completamente noto sembra consistere in una riduzione del cromo (VI) a cromo (III) e in una contemporanea ossidazione della difenilcarbazide a difenilcarbazone con conseguente formazione di un composto colorato in rosso-violetto. Il cromo (VI) viene determinato eseguendo le misure di assorbanza alla lunghezza d'onda di 540 nm.
CAMPIONAMENTO
Se si desidera effettuare l'analisi del solo cromo (VI) disciolto è necessario filtrare il campione subito dopo il prelievo, attraverso filtri da 0,45 μm. Si raccomanda di eseguire l'analisi il più presto possibile dal momento del prelievo per prevenire reazioni di ossido-riduzione. Se ciò non dovesse essere possibile si raccomanda di conservare il campione, al massimo per 2- 3 giorni dalla data di prelievo, in frigorifero.
Nelle acque dolci e marine incontaminate si assume per il cromo
una concentrazione media di riferimento di 0,2 μg/L. Il cromo ha
impieghi principali in siderurgia, galvanica, industria chimica
(catalizzatori, coloranti, fungicidi), medicina (isotopo radiattivo),
concia delle pelli, mordenzatura e stampa dei tessuti, fotografia e
litografia, produzione di abrasivi, refrattari per altoforni. Il
cromo può esistere in novestadi di ossidazione (da - II a +
VI). La tossicità del Cr(III) diminuisce all'aumentare della
durezza dell'acqua, mentre quella del Cr(VI) è influenzata
oltre che dalla durezza dell'acqua anche dalla concentrazione del
solfato, che è in grado di competere con il cromato. Il cromo
(III) e il cromo (VI) rappresentano gli stati di ossidazione più
comuni.PRINCIPIO DEL METODO
Il metodo si basa sullo sviluppo del colore conseguente alla reazione tra cromo (VI) e difenilcarbazide. Il meccanismo di tale reazione ancora non completamente noto sembra consistere in una riduzione del cromo (VI) a cromo (III) e in una contemporanea ossidazione della difenilcarbazide a difenilcarbazone con conseguente formazione di un composto colorato in rosso-violetto. Il cromo (VI) viene determinato eseguendo le misure di assorbanza alla lunghezza d'onda di 540 nm.
CAMPIONAMENTO
Se si desidera effettuare l'analisi del solo cromo (VI) disciolto è necessario filtrare il campione subito dopo il prelievo, attraverso filtri da 0,45 μm. Si raccomanda di eseguire l'analisi il più presto possibile dal momento del prelievo per prevenire reazioni di ossido-riduzione. Se ciò non dovesse essere possibile si raccomanda di conservare il campione, al massimo per 2- 3 giorni dalla data di prelievo, in frigorifero.