Malattie tublo-renali
Riassunto di anatomia patologica: malattie tubulo-renali (6 pagine formato docx)
MACROSCOPICA
Reni ingranditi e tumidi, rigonfi di materiale.
La corticale è rigonfia, ispessita e pallida, al contrario della midollare, che ha colore rosso-cupo, ed è congesta e piena di sangue.
ISTOLOGIA
L’esame istologico evidenzia lesioni diverse a seconda della fase in cui si esegue l’indagine.
Eziologia ischemica: danno focale e prevalente localizzazione a lv dell’ansa di Henle e nella parte retta del tubulo prossimale.
Eziologia tossica: lesione più estesa e prevalente localizzazione nel tubulo contorto prossimale e nei nefroni corticali.
Fase avanzata: necrosi e distacco di cellule dalle mbg.
Il lume contiene ampi cilindri, formati dalle cellule sfaldate e da proteine (Tamm-Horsfall). Il danno può essere complicato dalla rottura della mbg (tubuloressi).
Fase ripartiva: ricostruzione dell’epitelio, che si riforma avendo come guida la membrana base del tubulo. L’epitelio inizialmente privo di orletto striato e in marcata attività mitotica, riassume progressivamente le caratteristiche più tipiche.
CLINICA
1. Fase iniziale: lieve diminuzione del flusso urinario e iniziale aumento dell’azotemia (prime 36 h)
2. Fase di stato: oligo/anuria, acidosi metabolica e uremia (dialisi)
3. Fase di guarigione: aumento improvviso del volume urinario per l’incapacità di riassorbimento da parte dell’epitelio tubulare in rigenerazione.
Prognosi buona se riconosciuta e trattata precocemente. Nelle forme tossiche valutare l’interessamento degli altri organi.
Tubulopatia osmotica o da degenerazione idropica
Si osserva tipicamente con IRA in pz che abbiano ricevuto iniezioni endovenose di soluzioni ipertoniche (di saccarosio, fruttosio, mannitolo, urea, destrano ad alto PM, materiale radiopaco).
Il danno si localizza nel tubulo contorto prossimale, e si caratterizza per marcata e diffusa vacuolizzazione del citoplasma delle cellule epiteliali.
Tubulopatia ipokaliemica
È conseguenza della perdita cronica e prolungata nel tempo di potassio, sia essa dovuta a cause renali o extrarenali. Il danno si instaura se la condizione carenziale perdura per oltre un mese.