Identità, alterità, etnocentrismo e reciprocità dello sguardo: riassunto capitolo 7
riassunto del capitolo 7 di "Lo sguardo antropologico" di Antonio Marazzi (5 pagine formato pdf)
Identità, alterità, etnocentrismo e reciprocità dello sguardo: riassunto capitolo 7 - Identità individuale e di gruppo - Per parlare di identità si può partire dal processo di costruzione dell'Ego.
definizione dei propri confini fisici e si sviluppa con la percezione di potersi muovere liberamente nello spazio senza il rischio di perdere la propria unicità e con la definizione della propria centralità rispetto alle sensazioni; nel tempo si sviluppa con la percezione che la propria unicità dura tutta la vita.
Leggi anche Lo sguardo antropologico: riassunto capitolo 1
Così si forma la consapevolezza della propria individualità, caratteristica fondamentale della condizione umana profondamente distinta e diversa da quanto accade nelle altre specie animali. La cultura interviene dando forma e
attribuendo un significato a tutte queste esperienze. Basandosi su questi processi interiori, la cultura occidentale ha elaborato una corrente di pensiero che ha posto l'individuo come monade autonoma al centro del senso della condizione umana (espressione estrema è l'individualismo
Leggi anche Appunti di antropologia culturale
esclusivo autoriferimento nella definizione della scala dei valori, nelle scelte e nelle strategie di vita). La frase di Confucio “l'uomo è l'umanità, l'umanità è
l'uomo” esprime la concezione dell'identità individuale nelle società orientali e in quelle di piccole dimensioni: è definito in senso relazionale e relativo al tempo stesso, cioè non come distinto da un altro-da-sé ma come parte di una condizione umana condivisa assolutamente con altri.
È un processo che comincia alla nascita e si svolge nello spazio e nel tempo: nello spazio inizia con ladefinizione dei propri confini fisici e si sviluppa con la percezione di potersi muovere liberamente nello spazio senza il rischio di perdere la propria unicità e con la definizione della propria centralità rispetto alle sensazioni; nel tempo si sviluppa con la percezione che la propria unicità dura tutta la vita.
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Così si forma la consapevolezza della propria individualità, caratteristica fondamentale della condizione umana profondamente distinta e diversa da quanto accade nelle altre specie animali. La cultura interviene dando forma e
attribuendo un significato a tutte queste esperienze. Basandosi su questi processi interiori, la cultura occidentale ha elaborato una corrente di pensiero che ha posto l'individuo come monade autonoma al centro del senso della condizione umana (espressione estrema è l'individualismo
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esclusivo autoriferimento nella definizione della scala dei valori, nelle scelte e nelle strategie di vita). La frase di Confucio “l'uomo è l'umanità, l'umanità è
l'uomo” esprime la concezione dell'identità individuale nelle società orientali e in quelle di piccole dimensioni: è definito in senso relazionale e relativo al tempo stesso, cioè non come distinto da un altro-da-sé ma come parte di una condizione umana condivisa assolutamente con altri.