Antropologia: etimologia e significato
Appunti sull'antropologia, etimologia e significato del termine (24 pagine formato doc)
ANTROPOLOGIA: ETIMOLOGIA
Appunti. Dall’etimologia greca si deduce che il significato del termine antropologia (αντροπος + λογος ) è “discorso sull’uomo” o che comunque riguarda l’uomo. Un tempo nell’antropologia rientravano molte scienze; con l’avvento delle specializzazioni questo fenomeno si è ridotto, cioè sempre meno discipline rientrano nel campo dell’antropologia, che in ogni caso resta una sorta di baluardo contro le specializzazioni. Esse costituiscono la fine delle discipline perché consentono di contestualizzare meno. L’antropologia ha avuto nel tempo varie definizioni, oggi si usa “storia naturale dell’uomo”; l’uomo rimane il punto fermo, non lo si può eliminare. Questa definizione introduce immediatamente due parametri, ovvero spazio e tempo; l’antropologia ha cercato di chiudere in categorie l’intera umanità. Questo fenomeno della categorizzazione è tipico delle discipline che si occupano di capire l’umanità. Ciò però riduce e semplifica l’oggetto in questione, è di fatto un processo riduttivo e distorcente la realtà poiché noi occidentali siamo abituati alla categorizzazione degli opposti. Ovvero comprendiamo un concetto solo concependo un suo opposto. E’ una peculiarità della nostra cultura, infatti altre culture non ragionano in questa ottica, prevedendo delle “categorie intermedie”. Solo noi occidentali abbiamo categorizzato gli “altri”, a partire dal IV° secolo a.C, tramite l’uso di quattro termini:1) razza (1300-1900)
2) etnia
3) popolazioni umane
4) genotipi.
Antropologia di Kilani: riassunto
ANTROPOLOGIA: DEFINZIONE DI RAZZA
Con il termine razze si era soliti designare le popolazioni in base alle caratteristiche morfologiche, cioè apparenti, che tutti possono vedere (colore della pelle, costituzione fisica, forma del naso, forma del capello, forma dell’occhio, forma della testa). E’ una distinzione ridicola se non offensiva; in più ci si accorse che nella maggioranza dei casi esistevano più variabili all’interno delle stesse categorie (intra-gruppali) che tra le diverse categorie (inter-gruppali). Con il 1950 questo termine è stato abolito, almeno in ambito antropologico. Si arriva alla parola “etnia”, allontanandoci dalla morfologia e avvicinandoci al comportamento e al modo di vestire, mangiare, costruire,…; ma gli individui non rientrano in queste categorie, per cui anche la parola etnia sta per essere abbandonata. Oggi il termine che accomuna un po’ tutti è “popolazioni umane” perché non dà quella sensazione di chiusura in griglia, cioè di classificazione. In questi ultimi anni si è affacciato un nuovo termine: genotipo (tipo genetico). In pratica è un ritorno della razza sotto altre spoglie!
ANTROPOLOGIA CULTURALE
Una prima definizione di genotipo la si ha nel 1900 (inizi) con uno studioso che definì i gruppi sanguigni. Da qualche anno però si registra una deriva della genetica abbastanza preoccupante. Altre culture non hanno mai usato termini per classificare gli altri, forse perché lo facciamo solo noi. Per quanto riguarda invece la descrizione dei fenomeni umani si usano due termini: natura e cultura. La cultura come la intendiamo noi oggi nasce nel 1800, per volere di alcuni studiosi che lo decisero a tavolino. Stesso discorso vale per la natura nel 1700. E noi oggi viviamo i fenomeni umani in base a questo dualismo.