Architettura razionalista italiana: stile e contesto storico
Appunti sull'architettura razionalista italiana (dalla nascita del movimento sino a G. Terragni, M. Piacentini, A. Libera). Particolare attenzione a Luigi Moretti con descrizione di tutte le sue opere. Stile e contesto storico dell'architettura razionalista (5 pagine formato docx)
ARCHITETTURA RAZIONALISTA ITALIANA E LUIGI MORETTI
L’Architettura Razionalista Italiana e Luigi Moretti.
Durante gli anni del fascismo, in Italia, si contraddistinsero diverse correnti artistiche; tra queste l'architettura razionalista si configurava come il movimento più moderno, all'avanguardia, in contatto con le tendenze europee del funzionalismo.
RAZIONALISMO ITALIANO, CONTESTO STORICO
L'architettura fu forse la manifestazione artistica in cui il rapporto con il regime fascista fu il più contraddittorio e meno lineare. Grandi edifici e complessi caratterizzarono il ventennio e Mussolini ne fece uno spietato uso propagandistico.
Le prime tendenze razionaliste si erano mostrate con il "Gruppo 7" un gruppo di architetti razionalisti italiani interessati al movimento moderno operante a Milano negli anni 1926-27. La loro originalità sta proprio nell’equilibrio tra nuove tendenze, aspirazioni alla classicità e valori della cultura mediterranea. Ne fanno parte: Giuseppe Terragni, Luigi Figini e Gino Pollini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Carlo Enrico Rava e Adalberto Libera. Vi è in loro la consapevolezza della lontananza dalle avanguardie, il superamento dell’atteggiamento romantico. La tradizione infatti è sentita come valore positivo in quanto fondamento del nuovo. Da queste linee programmatiche scaturiscono dei punti secondo cui l’architettura deve basarsi sulla logica: occorre infatti nobilitare la semplicità della costruzione che di per sé non può essere bella. Il compito degli architetti allora è quello di creare uno stile, produrre tipi, pochi e fondamentali, e poi agire su di essi perfezionandoli.
Architettura razionalista: caratteristiche
I giovani del Gruppo 7 parlano non a caso di una nuova epoca arcaica, che sta facendo nascere un nuovo linguaggio con nuove parole sprigionate dal nuovo modo di costruire; le leggi costruttive del cemento armato alimentano il codice concettuale della nuova architettura che con la disposizione planare dei solai orizzontali, con l’alternanza dei pieni e dei vuoti, creano quelle ombre geometriche valutate dai razionalisti italiani analoghe per semplicità ai valori della classicità ellenica.
IL MOVIMENTO MODERNO
Nel giro di poco tempo nacque il MIAR (Movimento Italiano Architettura Razionale), a cui aderirono molti tra i maggiori architetti italiani del tempo che proponevano le stesse idee base della contemporanea architettura europea: semplificazione, essenzialità delle strutture, analisi logica delle funzioni, estrema razionalità. È importante considerare che le progettazioni razionaliste spesso non comprendevano solo l' esterno, ma anche l' arredamento interno, in modo che ogni singolo particolare dell' edificio garantisse la massima funzionalità all' individuo secondo le sue necessità. Il MIAR si sciolse comunque nel 1931 a causa di dissidi interni. Ma l'opera dei razionalisti continuò, anche se per strade diverse; anzi, furono proprio gli anni tra il '32 e il '36 ad essere tra i più fecondi.
I razionalisti trovarono modo di esprimersi sia attraverso la committenza pubblica che quella privata. Una parte della borghesia commissionò progetti per abitazioni molto moderne; i migliori risultati si ebbero comunque con l' edificazione di ville in zone isolate, dove alla fantasia dell'architetto erano concesse molte più possibilità. I razionalisti erano altrettanto impegnati nel settore pubblico, dove meglio potevano mettere in pratica il loro dichiarato impegno sociale. Nel Nord si ebbero soprattutto realizzazioni per la grande imprenditoria, mentre nel Sud, più arretrato, lo Stato intervenne massicciamente per garantire i suoi servizi con la costruzione di numerosi edifici come scuole, uffici, ospedali, caserme, strutture assistenziali di ogni tipo.