"Testimoni oculari" di Peter Burke
Sintesi ben fatta del testo sul significato storico delle immagini scritto da Burke (23 pagine formato doc)
Verte
essenzialmente sull'uso delle immagini come prove storiche.
Ciò nonostante gli storici non prendono ancora abbastanza sul serio il valore documentario delle immagini, si è giunti a parlare dell'invisibilità del visivo. Spesso si ricorre alle immagini come semplici illustrazioni inserite nel testo. Ma per alcuni epoche le immagini sono fondamentali come la storia dell'Egitto che sarebbe meno ricca senza la testimonianza delle pitture tombali. Come indicato da Francis Haskell i dipinti delle catacombe romane vennero studiati nel 17 sec come prove x la storia del primo cristianesimo. Lo storico dell'arte Aby Warburg tentò di realizzare una storia della cultura basata sulle immagini e sui testi in uguale misura. L'istituto di Warburg ha continuato a incoraggiare questo approccio: testimonianze visive come testimonianze storiche.
Le testimonianze fornite da immagini e fotografie vennero impiegate negli anni 30 anche dallo storico Gilberto Freyre che si definì un pittore storico e descrisse il suo approccio alla storia sociale come una forma di impressionismo. Alla metà degli anni 60 Raphael Samuel e alcuni suoi contemporanei divennero coscienti del valore delle fotografie in quanto testimonianze per la storia sociale dell'800, nel tentativo di mettere a fuoco la vita quotidiana delle persone comuni. Gli anni 80 hanno segnato un punto di svolta ciò risulta chiaro anche dalla conferenza degli storici americani sulla testimonianza dell'arte tenutasi nel 1985.
Gli
storici delle ultime generazioni hanno ampliato il ventaglio del loro
interesse includendo non soltanto gli avvenimenti politici, le
tendenze sociali, ma anche la storia delle mentalità, la storia
della vita quotidiana, la storia della cultura materiale, del corpo e
così via. Accanto al testo letterario e ala testimonianza orale, ha
trovato posto l'immagine. Ciò nonostante gli storici non prendono ancora abbastanza sul serio il valore documentario delle immagini, si è giunti a parlare dell'invisibilità del visivo. Spesso si ricorre alle immagini come semplici illustrazioni inserite nel testo. Ma per alcuni epoche le immagini sono fondamentali come la storia dell'Egitto che sarebbe meno ricca senza la testimonianza delle pitture tombali. Come indicato da Francis Haskell i dipinti delle catacombe romane vennero studiati nel 17 sec come prove x la storia del primo cristianesimo. Lo storico dell'arte Aby Warburg tentò di realizzare una storia della cultura basata sulle immagini e sui testi in uguale misura. L'istituto di Warburg ha continuato a incoraggiare questo approccio: testimonianze visive come testimonianze storiche.
Le testimonianze fornite da immagini e fotografie vennero impiegate negli anni 30 anche dallo storico Gilberto Freyre che si definì un pittore storico e descrisse il suo approccio alla storia sociale come una forma di impressionismo. Alla metà degli anni 60 Raphael Samuel e alcuni suoi contemporanei divennero coscienti del valore delle fotografie in quanto testimonianze per la storia sociale dell'800, nel tentativo di mettere a fuoco la vita quotidiana delle persone comuni. Gli anni 80 hanno segnato un punto di svolta ciò risulta chiaro anche dalla conferenza degli storici americani sulla testimonianza dell'arte tenutasi nel 1985.