Futurismo ed Espressionismo

Opere ed esponenti del futurismo e dell'espressionismo (1 pagine formato doc)

Appunto di alicemacchia

FUTURISMO ED ESPRESSIONISMO

Otto Dix - Trittico della guerra.

“Il Trittico della Guerra” di Otto Dix è un’opera impostata come una pala d'altare ma, al posto di figure di Madonna e Santi, ci sono crude scene di guerra. Si tratta di una maestosa e tragica rappresentazione della Prima Guerra Mondiale in cui Dix denuncia la decadenza morale della società di Berlino e l'estrema miseria che consegue alla guerra stessa: lo stesso pittore ne esce distrutto fisicamente e moralmente; ha provato sulla sua pelle gli orrori della vita in trincea,dove l’incubo maggiore era un attacco con i gas. E ' da questo stato d'animo che nasce quest'opera tanto atroce quanto assurda; sono raffigurati i resti di un devastante bombardamento che ha sparso cadaveri smembrati e corpi dilaniati intorno ad una trincea.
Il paesaggio è fangoso e desolato, alla natura bruciata e ormai inesistente si è sostituita la visione orripilante di corpi mutilati e di cadaveri in decomposizione. Al centro del trittico c'è un soldato con la maschera antigas, che si erge come l'unico immortale, mentre appeso, quasi crocifisso (sull'acciaio), c'è uno scheletro. Le maschere anti gas e gli elmetti in metallo suggeriscono l'avversione di Dix per le armi di una guerra che ormai si avviava all'uso di nuove tecnologie volte alla distruzione.

GROSZ

GROSZ. Nei dipinti, ma soprattutto nei disegni e nelle litografie di Grosz, si riflette l’immensa tragedia del dopoguerra tedesco. Strade, tuguri, salotti, caserme, sono come vivisezionati dalla matita corrosiva di Grosz, che senza ironia ne svela impietosamente l’ipocrisia e la violenza. Il suo stile duro e spigoloso, talvolta infantile e pornografico, è ideale per illustrare persone misere, prostitute, ubriachi, assassini, soldati feriti, con una violenta componente di critica sociale nei confronti della spietata avidità dei ceti dirigenti e di volgari uomini d’affari, nascosta sotto la maschera della rispettabilità.

Espressionismo astratto: opere ed esponenti

BOCCIONI – RISSA IN GALLERIA

“Rissa in galleria" viene concepita in una fase della pittura di Boccioni già idealmente futurista, ma ancora stilisticamente lontana dai moduli "pienamente futuristi" che verranno sviluppati solo dopo il confronto diretto con le nuove avanguardie artistiche parigine. Il soggetto/pretesto è una rissa tra due prostitute davanti a un caffè della Galleria Vittorio Emanuele II, nel centro di Milano. È sera e, sotto la luce dei nuovi lampioni elettrici, una disordinata folla si assiepa intorno alla piccola scena. A un livello più profondo il vero soggetto appare però più vasto: è la città, nella sua interezza, che esplode e implode di modernità e movimento. Protagonisti infatti sono la luce (dalle lampade ad arco di coronamento e dall'interno del caffè) e il dinamismo (quello dei personaggi antistanti, con il netto passaggio dalla rappresentazione del singolo quella della folla come entità viva e dotata di un'anima propria)La luce, la prima protagonista citata, inonda la scena, vibrante di cangiantismi cromatici; alla luce si somma poi, come detto, il movimento: Boccioni riesce a trasmetterci la concitazione dinamica dell'evento,con un'ideale fusione tra la folla sovraeccitata e la vibrazione della città tutt'intorno.

FUTURISMO

Il Futurismo è la prima Avanguardia che si sviluppa in Italia all’inizio del XX secolo. Nel 1909 Marinetti, poeta e scrittore italiano, pubblica il primo Manifesto a Parigi, sul giornale “Le Figarò”, che attesta la nascita di questo movimento: vengono esaltati la macchina, la velocità, l’energia, l’industria, l’affrancamento dalla tradizione, il progresso.