Realismo americano: Hopper

Biografia, opere e stile di Edward Hopper, esponente del realismo americano e pittore noto per i suoi ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea (6 pagine formato doc)

Appunto di chinesina

REALISMO AMERICANO: HOPPER

4.

Edward Hopper e il realismo americano
4.1 Introduzione
Il pittore figurativo più noto del XX secolo fu Edward Hopper, che sviluppò la sua ricerca artistica in modo indipendente dai movimenti contemporanei. La purezza formale e la profondità della visione di Hopper, espressa in tele che descrivono efficacemente la solitudine della città, collocano l’autore tra i più sensibili esponenti del realismo statunitense. In questi anni nasce infatti un intenso bisogno di “realtà”, di “fotografare” il mondo americano nelle sue varie e contraddittorie dimensioni, che allontana gli artisti americani dalle esperienze delle avanguardie europee, spingendoli ad elevare la “scena americana” a soggetto delle loro opere.
Edward Hopper è forse l’artista che meglio esprime il clima sociale ed esistenziale della grande crisi attraverso la solitudine degli individui e la desolazione degli ambienti.

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EDWARD HOPPER: MOVIMENTO ARTISTICO

4.2 La solitudine della “scena americana” - Il tema della poesia e della solitudine riflette una percezione profondamente radicata e ampiamente condivisa dell'opera di Edward Hopper. Lo stesso Hopper aveva intitolato "Solitude" la scena da lui dipinta nel 1944 che ritrae una casa deserta e una via silenziosa di Cape Cod, ma già dieci anni prima, quando i suoi lavori cominciavano ad imporsi all'attenzione del pubblico, il critico d'arte di Chicago, Bulliet in un articolo intitolato "Hopper, poeta di solitudini appena abbandonate" lo aveva definito "il poeta che dipinge la solitudine". L'intuizione poetica presente nell'opera di Hopper deriva anche dalla sua storia personale ed artistica. Incapace di adeguarsi ad uno stile, Hopper dovette adattarsi a lavorare come illustratore di storie e di pubblicità per guadagnarsi da vivere.
Il successo arrivò solo dopo la quarantina quando il taciturno artista cominciò a tradurre la propria esperienza interiore nelle sobrie immagini di New York e in quelle rurali del New England che gli valsero il riconoscimento della critica; immagini che per molti esprimevano la difficoltà e l'isolamento della vita americana contemporanea. La fama di Hopper era ormai ampiamente consolidata quando nel 1950 una retrospettiva al Whitney Museum of American Art fu l'occasione per consacrare il talento dell'artista e far conoscere al grande pubblico la sua visione interiore e l'elemento del silenzio e dell'aridità della vita contemporanea proprie della sua poetica. Questo artista profondamente meditativo ha stimolato la produzione di un corpus poetico dove i richiami, più o meno espliciti, alle sue opere fanno da filo conduttore delle liriche. Nelle immagini di Hopper è presente un'incompletezza emozionale che richiede di essere completata da un altro mezzo espressivo, la poesia appunto.

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EDWARD HOPPER: OPERE E BIOGRAFIA

4.3 Cenni biografici. Nato il 22 luglio del 1882 a Nyack, piccola cittadina sul fiume Hudson, da una colta famiglia borghese americana, Edward Hopper entra nel 1900 alla New York School of Art, un prestigioso istituto che ha sfornato nel tempo alcuni dei nomi più importanti della scena artistica americana. A parte il clima stimolante e l'opportunità di conoscenza e di dibattito che l'artista ha occasione di intraprendere, con i suoi coetanei, in quella scuola, la vera influenza sulla sua personalità artistica viene esercitata dagli insegnanti, che lo spingono a copiare le opere esposte nei musei e ad approfondirne gli autori. Inoltre, fondamentale rimane il senso del gusto che le "autorità" culturali della scuola lo spingono ad introiettare, ossia il gusto per una pittura ordinata, dal tratto nitido e lineare. Questa impostazione, che ad un primo esame potrebbe apparire accademica, in realtà è coniugata (nell'intento degli insegnanti e poi fatta propria da Hopper), da un rapporto critico con le regole, che spinge e invoglia il giovane artista a trovare una propria strada personale in base al filtro della propria sensibilità.