Marte

Informazioni di base sul pianeta Marte e sulle spedizioni finora effettuate su di esso (3 pagine formato doc)

Appunto di laurademarco
In ordine crescente di distanza dal Sole, Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare.
Il nome deriva dall’omonimo dio romano della guerra; l’associazione a questa divinità è dovuta al colore rosso-arancione del pianeta. 

Di tutti i pianeti del sistema solare,eccettuata la terra, Marte è quello che ha il maggiore potenziale per ospitare organismi viventi estinti o attuali. Le sue somiglianze con il nostro pianeta sono molte: dal processo di formazione all’antica storia climatica, dai depositi d’acqua al vulcanesimo e altri processi geologici. 


Marte è facilmente distinguibile per il suo intenso colore rosso-arancione, più intenso del colore di qualsiasi stella. Al suo massimo splendore, Marte può raggiungere la magnitudine -2, rivaleggiando così con Giove.
Ma  i momenti in cui il pianeta si trova nei suoi aspetti più favorevoli sono rari, a causa della sua marcata ellitticità della sua orbita; infatti se la Terra passa accanto a Marte quando questo è alla sua minima distanza dal Sole, soltanto 57 milioni di km circa, gli astronomi possono osservare il pianeta rosso nelle sue migliori condizioni. Quando però Marte è alla sua massima distanza dal sole, 100 milioni di km, appare insignificante anche se osservato con un potente telescopio. I massimi avvicinamenti di Marte ricorrono a intervalli di circa 15 anni.
Marte ha un diametro di 6.790 km poco più della metà di quello della Terra. Il suo giorno è appena di mezz’ora più lungo di un giorno terrestre (24 ore e 37 minuti), ma il suo anno è quasi due volte più lungo del nostro, 687 giorni. La sua orbita è esterna a quella della Terra, e quindi non può mai apparire come una mezza luna. 


È necessario un telescopio per poter vedere le principali formazioni del pianeta, tra le più evidenti  delle quali vi sono le bianche calotte polari, che risaltano in forte contrasto con i suoi deserti color ocra. Occasionalmente, violente tempeste di polvere oscurano la superficie. Purtroppo per gli osservatori, le peggiori tempeste di polvere tendono a verificarsi quando Marte si trova più vicino al Sole, rovinando così le condizioni migliori per l’osservazione.
La più rilevante formazione superficiale scura è un’ampia area triangolare, la Syrtis major, osservata per la prima volta dall’astronomo olandese Christiaan Huygens.