Crescita e differenziamento
Struttura e funzionamento degli apici vegetativi (18 pagine formato doc)
Struttura e funzionamento degli apici vegetativi
Caratteristica dei vegetali superiori è di essere strutture ”aperte , ” a crescita indefinita.
Ogni pianta aumenta le sue dimensioni fino al termine della sua vita (non importa quanto lunga) , grazie all’esistenza e all’attività di regioni più o meno estese che , per tutta la vita, mantengono carattere meristematico, si moltiplicano e producono nuove cellule che si differenziano, accrescendo così il corpo della pianta.
Queste regioni sono le zone apicali dell’embrione, gli ”apici vegetativi”, caulinare e radicale, costituiti da cellule embrionali o meristematiche primarie. Col procedere della crescita della plantula, questi apici verranno sempre più distanziati fra loro dall’interposizione di una quantità crescente di tessuti adulti, derivati dal differenziamento delle cellule prodotte dagli apici.
La struttura degli apici (o”struttura embrionale ”) è stata estesamente indagata dai botanici. Sebbene siano costituiti soltanto da cellule meristematiche, all’interno degli apici sono state individuate diverse eterogeneità, relative ai differenti piani di divisioni delle cellule, alla frequenza delle loro mitosi , ai tipi di tessuti adulti che derivano dalle diverse zone dell’apice.
Da ognuno di questi approcci sono derivate differenti e complesse descrizioni e caratterizzazioni della struttura embrionale.
La parte terminale dell’apice è costituita da cellule definite “iniziali”, perché dalla loro divisione derivano tutte le altre . Le “iniziali” e le loro immediate derivate prendono collettivamente il nome di “promeristemi”. Con questo termine si intende sottolineare che tali cellule meristematiche sono totipotenti; dalla loro attività, cioè, può derivare qualsiasi tipo di cellula adulta.
Non così nella zona retrostante , ancora costituita da cellule meristematiche in divisione, chiamata zona dei “meristemi determinati”. La determinazione è la prima fase