Preistoria, l'evoluzione dell'uomo
Preistoria, l'evoluzione dell'uomo: riassunto sui cambiamenti culturali dell'uomo preistorico, da cacciatore a cittadino (6 pagine formato doc)
PREISTORIA, EVOLUZIONE DELL'UOMO
Preistoria, l'evoluzione dell'uomo. L'evoluzione culturale dell'uomo: da cacciatore a cittadino. L'ambiente, gli uomini, l'evoluzione culturale. La diffusione dell'uomo sulla Terra viene fatta risalire all'era quaternaria, iniziata 3 milioni di anni fa circa e caratterizzata da vistose trasformazioni ambientali dovute all'alternarsi di glaciazioni con periodi interglaciali; infine il clima si stabilizzò con la fine dell'ultima glaciazione (quella di WURM), avvenuta circa 10.000 anni fa. Tuttavia sono stati trovati resti di ominidi risalenti a epoche molto più lontane e ciò testimonia che il processo evolutivo della specie umana ha conosciuto tempi lunghissimi.
In Africa sono stati ritrovati i resti dell'Homo habilis, vissuto a partire da due milioni di anni fa, chiamato in questo modo per la sua provata capacità di costruire strumenti anche se ancora piuttosto rudimentali, come ad esempio il chopper, un ciottolo scheggiato su una sola faccia.
L'EVOLUZIONE DELL'UOMO: RIASSUNTO
In più continenti- in Europa, in Asia, in Africa- sono stati trovati i resti dell'Homo erectus (il nome deriva dal fatto che la stazione eretta è ormai diventata una caratteristica irreversibile), capace di costruire amigdale bifacciali, cioè strumenti a forma di mandorla lavorati su due lati e utilizzati come armi o raschiatoi.
Abbiamo anche testimonianze delle prime forme di vita spirituale lasciateci dall'uomo di Neandertal, che conosceva la pratica della sepoltura. Noi apparteniamo alla specie Sapiens sapiens, che ormai è diffusa su tutta la Terra e che in epoca preistorica ha saputo rendere notevolmente più sicure le proprie condizioni di vita grazie soprattutto al meccanismo della trasmissione culturale reso possibile dall'uso del linguaggio.
Evoluzione umana: riassunto
EVOLUZIONE DELL'UOMO: DAL NOMADISMO ALLA SEDENTARIETA'
Dal nomadismo alla sedentarietà. Distinguendo le diverse tecniche adottate per lavorare la pietra, l'era quaternaria è stata divisa in paleolitico, mesolitico e neolitico. Nel paleolitico e nel mesolitico l'economia si basava sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta di vegetali selvatici, l'uomo cioè si limitava a consumare le risorse offerte dalla natura ma non era ancora in grado di intervenire sui processi di produzione. Nel neolitico invece, quando vennero praticati in modo sistematico l’agricoltura e l’allevamento, l’uomo sviluppò un’economia produttiva che gli permise di costituire e accumulare delle eccedenze di viveri.
A questo, si accompagnarono un notevole miglioramento delle abilità tecnologiche e nuove consuetudini sociali: l’agricoltura e l’allevamento infatti, imposero ai gruppi l’abbandono del nomadismo. La vita associata del neolitico si svolse perciò nei villaggi, la cui struttura interna evidenziava una sostanziale unità sociale, economica e politica: tutti i componenti della comunità svolgevano attività molteplici (coltivazioni dei campi, caccia, pesca…).