Genetica classica

Appunti sulla genetica classica. (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di bruno100

Nei decenni che seguirono la riscoperta, nel 1900, degli studi di Mendel, in genetica vennero condotte numerosissime ricerche anche grazie alle quali i biologi riuscirono a confermare e ampliare le osservazioni di Mendel.

I metodi e i dati ottenuti in questo periodo, durato circa 50 anni costituiscono il nucleo centrale di quel ramo della biologia che noi chiamiamo genetica classica. La genetica classica si occupò prevalentemente di ampliare e correggere concetti sviluppati dalle teorie di Mendel.

MUTAZIONI Nel 1902 un botanico olandese, Hugo de Vries, notò che a volte in una pianta da lui analizzata si presentava un fenotipo del tutto nuovo, de Vries ipotizzò che un carattere nuovo comparisse in seguito a improvvisi cambiamenti avvenuti nei geni, e chiamo questi cambiamenti mutazioni e gli organismi con tali mutazioni furono detti mutanti.




INTERAZIONI ALLELICHE
Dominanza incompleta e codominanza A mano a mano che gli studi di genetica procedevano, divenne chiaro che le caratteristiche dominanti e recessive non sono sempre così nette come i sette caratteri studiati da Mendel nella pianta di pisello.
Alcune caratteristiche sembrano mescolarsi: per esempio, incrociando una pianta di bocca di leone con fiori rossi con un'altra con fiori bianchi si producono eterozigoti di colore rosa. Questo fenomeno, in cui il fenotipo dell'eterozigote intermedio tra quelli dei due omozigoti, è detto dominanza incompleta. Però in altri casi gli alleli possono agire da codominanti, con eterozigoti che esprimono contemporaneamente entrambi i fenotipi omozigoti. Un esempio familiare è il sangue umano di tipo AB, in cui i globuli rossi mostrano le caratteristiche relative sia al tipo A sia al tipo B. Alleli multipli Ogni organismo diploide (cioè avente materiale genetico di entrambi i genitori) può avere soltanto due alleli per ogni gene, ma in una popolazione di organismi possono essere presenti più di due forme di un gene; si hanno perciò alleli multipli che derivano da differenti mutazioni dello stesso gene. Negli esseri umani i quattro principali gruppi sanguigni (A, B, AB e 0) sono determinati da un gene che ha tre alleli (A, B e 0).

INTERAZIONI GENICHE
Oltre alle interazioni che avvengono tra alleli della stesso gene, ci sono anche le interazioni tra alleli di geni differenti. In realtà, la maggior parte delle caratteristiche, sia strutturali sia chimiche, che costituisce il fenotipo di un individuo, è il risultato dell'interazioni tra due o più geni distinti. Queste interazioni possono essere di varia natura. Talvolta, quando un carattere è influenzato da due o più geni differenti, può apparire un fenotipo del tutto nuovo. In altri casi, invece, l'interazione genica non produce alcun nuovo fenotipo, ma un gene può interferire con un altro mascherandone gli effetti. Questo tipo di interazione è detta epistasi.