La storia della vita sulla terra: tesina

Tesina sulla storia della vita sulla terra: dalla formazione ed evoluzione della terra alle prime forme di vita (5 pagine formato doc)

Appunto di bettuska

LA STORIA DELLA VITA SULLA TERRA: TESINA

Tesina la storia della vita sulla terra.

Da tante “palline organiche” nacque forse la vita. L’origine della vita sulla Terra è ignota all’uomo che cerca di formulare ipotesi su questo avvenimento.
Negli ultimi dieci anni si è stabilito che l’origine della Terra risale a circa quattro miliardi e mezzo d’anni fa, mentre l’origine della vita circa a 3.8 miliardi d’anni fa.
Rimane però un grande divario fra la formazione del primo miscuglio di molecole organiche e il passaggio alla prima forma di vita.
Nel dipartimento di Biologia dell’Università di Padova si è confermata un’ipotesi avanzata da un gruppo di ricercatori dell’Alabama nel 1958.
I biologi considerano l’ipotesi della comparsa di molecole organiche terrestri, ma anche quella che esse potessero essere giunte da un corpo estraneo al nostro pianeta.

Origine della vita sulla terra: tesina


ORIGINE DELLA VITA SULLA TERRA

Negli esperimenti condotti a Padova, è stato utilizzato il presunto clima dell’epoca e si è sfruttata una miscela di composti organici (formata da amminoacidi e ossiacidi) rinvenuta anche in alcuni meteoriti.

Questa miscela è stata riscaldata a 180° e si sono prodotte così sostanze più complesse (proteinoidi) che, a contatto con acqua di mare, hanno generato microsfere. Essi hanno costatato che queste piccole strutture presentano una lieve attività enzimatica, cioè sono in grado di attivare reazioni chimiche.
Quindi esse potrebbero avere prodotto delle sostanze che avrebbero portato successivamente alla vita.
Oggi sappiamo che la vita ha avuto origine in seguito ad un particolare processo chimico, ancora sconosciuto all'umanità. Nell’antichità, invece, l’idea che gli esseri viventi potessero avere origine dalla materia non vivente era molto diffusa.
Ad esempio, si pensava che dai cadaveri potessero avere origine mosche e “vermi”. Era un’ipotesi non fondata, ma che si basava sull’osservazione, su ciò che si vedeva succedere, anche se in modo grossolano.
Idee come questa erano alla base della teoria della generazione spontanea.
Redi, tuttavia, dimostrò la falsità di questa teoria: egli mise un pezzo di carne in un barattolo aperto ed un altro in un barattolo sigillato. Osservò, quindi, che vermi e mosche comparivano soltanto nel barattolo aperto ed allora cercò la causa reale di ciò: il fatto che le mosche deponevano le loro uova sulla carne. Le conclusioni di Redi non vennero però accettate da tutti come regola generale. Si continuò ancora a credere che la generazione spontanea fosse una spiegazione accettabile.

L'origine della vita sulla terra: riassunto


ORIGINE DELLA VITA

Altri scienziati, tra cui Lazzaro Spallanzani, si occuparono della questione nel XVIII secolo e giunsero alle stesse conclusioni di Redi, cioè che ogni generazione apparentemente spontanea avesse una causa biologica.
Fu Louis Pasteur che nel 1861 dimostrò che la teoria della generazione spontanea non era valida neppure per i microrganismi: Pasteur usò dei palloni di vetro che avevano un lungo collo a doppia curva che permetteva all'aria di entrare, ma intrappolava le spore responsabili della riproduzione di alcuni microrganismi. Poi fece bollire degli infusi in grado di uccidere tutti i microrganismi già all’interno dei palloni. Verificò quindi che, senza la possibilità di ingresso di altri microrganismi, nell’infuso non se ne svilupparono.
Sulla base dei risultati ottenuti dai ricercatori noi oggi siamo in grado di affermare che un essere vivente si può sviluppare soltanto da esseri viventi dello stesso tipo. Questo processo si chiama biogenesi.
La domanda che tutti si pongono è, però questa.” Quando, dove e come hanno avuto origine sulla Terra le prime forme di vita?”
Con l’utilizzo degli isotopi radioattivi si è stabilito che la Terra ha circa 4-5 miliardi di anni, mentre le prime forme di vita si possono far risalire a circa 3 miliardi di anni fa.

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PRIME FORME DI VITA SULLA TERRA

Le prime forme di vita apparvero su un pianeta che era ben diverso da quello che noi conosciamo. Esistevano le terre emerse, gli oceani e l’atmosfera, ma con caratteristiche chimiche differenti.
L’atmosfera primitiva era composta da un miscuglio di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica, ammoniaca, metano, idrogeno e vapore acqueo.
Nessun essere vivente era in grado di vivere, prima che fosse presente l’ossigeno.
L’energia era rappresentata sia dal calore, sia dalle scariche elettriche dei fulmini.
Nel 1924 lo scienziato russo Oparin formulò l’ipotesi che, in quelle condizioni, alcune molecole di composti abbiano reagito fra loro dando luogo a molecole organiche: negli anni ’50 lo scienziato americano Stanley Miller fece scoccare delle cariche elettriche in una miscela di gas simile alla primitiva atmosfera terrestre e costatò che si potevano ottenere delle sostanze organiche, tra cui gli amminoacidi, costituenti essenziali delle proteine.
Ipotizzò quindi che sostanze di questo tipo, trasportate dalla pioggia nei mari, abbiano costituito il “brodo primordiale” di sostanze nutritive da cui avrebbero avuto origine le prime cellule viventi.
Sfruttando l’energia del Sole alcune di queste cellule, attraverso la fotosintesi clorofilliana, avrebbero prodotto l’ossigeno che sarebbe andato a costruire, nel tempo lo scudo di ozono negli strati alti dell’atmosfera. L’ozono filtra i raggi ultravioletti. Ciò avrebbe prodotto i cambiamenti nell’atmosfera e permesso la creazione di condizioni favorevoli alla vita sulla Terra.

Storia della vita sulla terra: riassunto


EVOLUZIONE DELLA VITA SULLA TERRA

Fu l’inglese Darwin che, nel secolo scorso, formulò una spiegazione più fondata dell’evoluzione.
Tramite l’osservazione di molte specie allevate e d esistenti allo stato libero egli costatò che, in una stessa specie, esistono piccole differenze. Queste piccole differenze rendono gli individui di una stessa specie più o meno adatti a sopravvivere nel loro ambiente.  Gli individui che posseggono caratteri più vantaggiosi sopravvivono e si riproducono. Trasmettendo geneticamente i loro caratteri ai discendenti. Gli individui meno adatti hanno meno probabilità di sopravvivere e di arrivare a riprodursi. Così, nel tempo, si realizza un processo di selezione naturale. Sopravvivono i caratteri più vantaggiosi e sono questi che si trasmettono da una generazione all’altra, determinando l’evoluzione.