Modello atomico di Rutherford e di Bohr
Riassunto sulle due ipotesi di modello atomico: le teorizzazioni di Rutherford e di Bohr, il principio di indeterminazione di Heisenberg e i differenti tipi di orbitale (4 pagine formato doc)
MODELLI ATOMICI RUTHERFORD
Il modello atomico.
Esistono due ipotesi, di modello atomico:1. RUTHERFORD = secondo il quale, gli elettroni si muovono attorno al nucleo con orbite casuali, e poste ad una qualsiasi distanza;
L’idea venne scartata successivamente, in quanto, se gli elettroni fossero a distanze casuali dal nucleo, potrebbe capitare che cadono sul nucleo, e quindi la materia non esisterebbe. Non è possibile.
Karl Heisenberg: biografia, scoperte e principio di indeterminazione
MODELLO ATOMICO BOHR
2. BOHR = credeva invece che gli elettroni si muovessero attorno al nucleo con orbite precise e poste a distanze definite.
Bohr riuscì a spiegare la sua teoria, grazie allo studio delle onde luminose di Planck.
Infatti ipotizzo che il comportamento che hanno i raggi luminosi fossero gli stessi che hanno gli elettroni.
Secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, non è possibile conoscere con precisione e nello stesso istante la posizione e la velocità di una particella in movimento.
Quindi non si può stabilire una traiettoria precisa dell’elettrone.
Per questo, tramite statistica vengono individuate gli ORBITALI = zona dove c’è la massima probabilità della presenza dell’elettrone.
SISTONO 4 TIPI DI ORBITALE:
S : è 1 a partire dal 1° livello, e poi è presente in tutti i livelli seguenti.
A forma sferica
P : sono 3 a partire dal 2° livello, e poi sono presenti in tutti i livelli seguenti.
A doppio lobo
D : sono 5 a partire dal 3° livello, e poi sono presenti in tutti i livelli seguenti.
F : sono 7 a partire dal 4° livello, e poi sono presenti in tutti i livelli seguenti.
A grappolo
Significato del principio di indeterminazione di Heisenberg
MODELLI ATOMICI RIASSUNTO
La disposizione degli elettroni negli orbitali, e quella di quest’ultimi nell’atomo, è rappresentata attraverso questo schema, che illustra appunto la CONFIGURAZIONE ELETTRONICA.
Ogni quadratino corrisponde ad un orbitale.
Come la scrittura 2s, significa che ci si trova nel 2° livello e si ha un orbitale di tipo s.
Lo stesso vale per le altre, per esempio la scrittura 3d, significa che ci si trova nel 3°livello e si ha un orbitale di tipo d.
In base al PRICIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI, si può affermare che ogni orbitale può contenere solamente due elettroni.
E in base al PRINCIPIO DI HUND, si può affermare che gli elettroni prima occupano con un solo elettrone il massimo numero di orbitali, poi se rimangono ancora elettroni, completano gli orbitali.
Quindi, ogni orbitale verrà completato da max due elettroni, che verranno rappresentati con due vettori di verso opposto.
Per costruire questa rappresentazione grafica è necessario conoscere il gruppo ed il periodo di appartenenza.
ES: se sappiamo che il Si (silicio) appartiene al 4°gruppo ed al 3° periodo, possiamo dedurre, che
appartenendo al 4° gruppo, avrà 4 elettroni nel livello più esterno, e appartenendo al 3° periodo
avrà come ultimo livello il 3°.