Distillazione del vino rosso: relazione
esperienza di laboratorio sulla distillazione del vino rosso: esperimento, procedimento e conclusioni (4 pagine formato doc)
DISTILLAZIONE DEL VINO ROSSO: RELAZIONE
Esperienza di laboratorio numero 4
Data: 2 dicembre 1999
Pressione ( data dal manometro ): 763 mm Hg
Temperatura all’interno del laboratorio: 20 C.
Obiettivi: Il fine principale che ci siamo prefissati all’inizio dell’esperienza è stato quello di assistere in prima persona ad un processo di distillazione in modo da comprenderne il funzionamento e l’utilità.
Strumenti utilizzati:
1. Pallone codato da 1l.
2. Tubo refrigerante a bolle.
3. Una piastra riscaldante ( in vetro resina ).
4. 3 beute da 5ml.
5. 1 cilindro graduato da 100 controllare
6. Pietra pomice.
7. 1 termometro posto su un tappo forato.
8. Vino rosso ( Castellino ).
9. 2 aste di supporto con morsetti e pinze per sostenere la struttura.
Distillazione del vino: relazione
DISTILLAZIONE VINO: PROCEDIMENTO
Procedimento: Dopo aver riempito un cilindro con 100 ml di vino rosso ( Castellino ), si versa il contenuto in un pallone codato di vetro, aggiungendo alcuni pezzetti di pietra pomice in quanto evitano la formazione di eventuali bolle o schizzi nel corso della distillazione.
Chiuso il pallone con un tappo forato nel quale è stato inserito un termometro notiamo una temperatura iniziale di 20 Cï‚°. Fatto ciò, abbiamo unito il pallone codato al tubo refrigerante a bolle che in pochi secondi si riempie di acqua fresca creando un flusso continuo in contro corrente poiché l’acqua entra dal basso ed esce verso l’alto.Alla fine del tubo refrigerante abbiamo posizionato una beuta che raccoglierà nel corso del processo il condensato.
Fatte le opportune osservazione, abbiamo acceso la piastra riscaldante sulla quale era posato il pallone codato e grazie alla presenza del termometro abbiamo controllato ad intervalli di 2 minuti la temperatura.
Relazione: esperimento sulla distillazione
ESPERIMENTO: DISTILLAZIONE VINO
La piastra è rimasta accesa per circa 26 minuti nel corso dei quali abbiamo avuto l’occasione di controllare l’aumento della temperatura stessa e creare una tabella in cui sono stati inserite le diverse temperature in relazione al passare del tempo.
L’alcol è stato raccolto in tre momenti differenti nel corso dei quali abbiamo fatto sia una prova organolettica che una sul livello d’infiammabilità, versando il distillato in un contenitore di ceramica e mettendogli vicino un fiammifero acceso.
Il primo campione ( 4 – 5 ml di distillato ) viene tolto dopo 15 minuti cioè quando la temperatura è stazionaria. Possiede un caratteristico profumo di alcol, un odore fluttuato e sul fondo del recipiente abbiamo notato dei residui di colore rossastro.
La distillazione del vino: relazione sulla separazione di componenti
CONCLUSIONI DISTILLAZIONE VINO
La prova dell’infiammabilità è stata positiva in quanto è comparsa una fiamma quasi trasparente. Ciò rivela l’elevata percentuale di alcol presente nel distillato. Bruciando tutto l’alcol all’interno della capsula di porcellana è rimasta dell’acqua e con questa osservazione abbiamo capito che l’alcol considerato non era puro. La temperatura, all’interno del pallone codato, è rimasta costante fino a quando l’alcol non è evaporato del tutto dopo di che ha incominciato a salire.