Relazione chimica
Distillazione e centrifugazione (formato word pg 1) (0 pagine formato doc)
CRISPIATICO FRANCESCO I C DISTILLAZIONE La distillazione è un'altra tecnica di separazione.
Infatti serve per separare un miscuglio omogeneo. Il distillatore è formato da un contenitore in cui c'è il miscuglio, da un termometro da una cannetta in cui passa il vapore e da un tubo di vetro in cui passano acqua e vapore. Questi ultimi non passano contemporaneamente, ma l'acqua passa nella parte esterna de tubo, invece il vapore passa all'interno di spazi vuoti nel tubo. OBIETTIVO: separare i componenti del vino mediante la distillazione. In questo miscuglio si possono separare alcool etilico, alcool metilico e acqua, che hanno rispettivamente 85°C, 75°Ce 100°C di ebollizione. Infatti la distillazione sfrutta proprio la diversità di ebollizione dei componenti del miscuglio. PROCEDIMENTO: si accende il bunsen e si mette sotto il contenitore che contiene il vino. Intanto che si riscalda facciamo passare continuamente nel tubo di vetro l'acqua che fa raffreddare la parete. Arrivati 75°C inizia a bollire l'alcool metilico che passa, sottoforma di vapore, nel tubo di vetro che, a contatto con pareti fredde, si condensa e ritorna nello stato liquido. Poi, alle altre temperature, bollono sia l'alcool etilico, sia l'acqua. Infine rimane nel contenitore il colorante naturale. Relazione dimostrativa di laboratorio n. 11 del 23/03/2000 LA CENTRIFUGAZIONE La centrifugazione è un'altra tecnica di separazione. Essa può dividere miscugli eterogenei formati da un solido e da in liquido o da due liquidi che non riescono a formare un miscuglio omogeneo. MATERIALE: cloruro di borio (BaCl2), acido solforico (H2SO e acqua distillata. PROCEDIMENTO: si introduce il miscuglio in apposite provette appoggiate nelle cavità all'interno dalla centrifuga e si sottopone alla centrifugazione.Dopo qualche minuto si spegne l'apparecchiatura e si estrae la provetta. Nella dimostrazione vengono usati i componenti riportati sopra e, dopo la centrifugazione, si possono osservare nella provetta dei residui microcristallini Relazione dimostrativa n. 10 del 23/03/2000