Composizione chimica Solfito di magnesio

Verificare la formazione del solfito di magnesio (4 pagine formato doc)

Appunto di bubbino1993
Ogni persona che entra in un laboratorio di chimica “classico” noterà, attaccati alla linea del gas, uno strano bruciatore che va sotto il nome di “becco di Bunsen” o “lampada Bunsen” (nell’immagine), il cui nome deriva dal chimico tedesco Robert Wilhelm Bunsen (1811-1899) che la inventò.

Si tratta di un normale fornellino ove, però, è possibile la regolazione dell’accesso dell’aria mediante il movimento circolare di un piccolo regolatore di flusso posto alla base del bruciatore.
Il gas entra nel bruciatore da un ugello posto alla base dell’apparecchio ed il flusso di gas provoca l'aspirazione dell’aria attraverso un foro circolare presente poco sopra l’ugello nella canna della lampada, foro regolabile attraverso un manicotto pure forato.
Girando il regolatore in modo che i fori del manicotto coincidano con quelli del becco, si ottiene una fiamma ossidante poco luminosa con un cono azzurro interno nel quale il gas non brucia.
Nella fiamma si distinguono le zone a diversa temperatura; il massimo di calore si ha a circa 1/3 di altezza, nella zona esterna che può raggiungere una temperatura di 1550°C.
Girando il regolatore nella posizione a fori completamente chiusi, l’accesso dell’aria viene impedito e si ottiene una fiamma riducente e molto luminosa a causa delle particelle di carbonio incombuste.
Nelle posizioni intermedie del regolatore, si ha naturalmente un passaggio graduale dalle proprietà ossidanti a quelle riducenti.
Può capitare che il gas bruci all'interno della canna alla base del becco di Bunsen, invece che alla sommità.