La ghisa
Appunti su produzione e utilizzi della ghisa. (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
LA GHISA LA GHISA La ghisa comune contiene una percentuale di carbonio che varia dal 2 al 4% ed è un materiale di elevata durezza e fragilità (quindi sono basse la resistenza a trazione, la resilienza e l'allungamento percentuale di rottura), di ottima colabilità, di buona resistenza a fatica, di elevata capacità di smorzamento delle vibrazioni, facilmente lavorabile alle macchine utensili.
Le proprietà precedenti si possono variare entro limiti piuttosto estesi mediante aggiunta di elementi leganti, oppure mediante determinati procedimenti di fabbricazione o semplicemente cambiando la velocità di raffreddamento del getto. In una ghisa legata, l'ulteriore aggiunta di silicio o nichel, o cromo, o rame, oppure di percentuali di tutti o parte di questi, aumenta la resistenza alla corrosione; il nichel e il molibdeno favoriscono la grafitizzazione e l'omogeneizzazione della struttura. Le ghise al nichel-cromo e al molibdeno sono più malleabili e hanno una più elevata resistenza a trazione, un più alto numero di durezza brinell, maggior resilienza. Produzione della ghisa: la ghisa è prodotta con un processo termico in altiforni ad una temperatura di 1500°C; questo processo è un processo discontinuo che dura dalle sei alle otto ore. L'altoforno, ha un'altezza che varia dagli 8 ai 10 metri ed è generalmente formato da tre parti: la bocca, il ventre e il crogiolo; l'esterno è in ferro mentre l'interno è rivestito con del materiale refrattario. Di materiale refrattario è anche il tappo che chiude il fondo dell'altoforno. Per la produzione della ghisa, si introducono nell'altoforno, strati alternati di ferro, carbone e scorificante(CaCO3), quest'ultimo utilizzato per l'eliminazione delle scorie. Se la ghisa contiene una percentuale di silicio e fosforo maggiore dello 0,06% è una ghisa scadente; per questo motivo, a processo avviato, si fa passare dell'ossigeno in controcorrente, all'interno dell'altoforno in modo da eliminare le scorie. Per l'eliminazione del silicio avvengono le seguenti reazioni: Si + O2 SiO2 CaCO3 + SiO2 CaSiO3 + CO2 Siccome il silicato di calcio ha un peso specifico minore rispetto a quello della ghisa, galleggia nella parte superiore dell'altoforno. Per l'eliminazione del fosforo, le reazioni sono le seguenti: 2P + 5/2O2 P2O5 P2O5 + 4CaCO3 Ca3(PO4)2CaO + CO2 Come per il silicato, anche la fosforite ha un peso specifico inferiore a quello della ghisa e quindi galleggia anch'esso nella parte superiore dell'altoforno. L'ossigeno serve anche per regolare la quantità di carbonio che serve per la produzione della ghisa tramite la reazione C + O2 CO2. L'anidride carbonica che si sviluppa nelle reazioni sopra citate, aiuta a mantenere in temperatura la ghisa. Finito il processo di produzione la ghisa viene messa in grossi contenitori cilindrici dove viene ripulita dalle scorie. Dopo il processo in altoforno, si possono ottenere quattro diversi tipi di ghise: ghisa grigia, dove il carbonio non ha reagito completamente con il ferro e, se si sp