Proteine ed enzimi: classificazione e nomenclatura

Classificazione delle proteine e nomenclatura e classificazione degli enzimi. Riassunto sulle proteine ed enzimi (3 pagine formato doc)

Appunto di al9berto

PROTEINE ED ENZIMI: CLASSIFICAZIONE E NOMENCLATURA

Proteine. Sono sostanze destinate alla costituzione ed alla conservazione dei tessuti degli organi viventi sia vegetali che animali.

Sono costituenti fondamentali di molti alimenti e di vari prodotti a destinazione industriale forniti dall’agricoltura. Dal punto di vista chimico vengono definite SOSTANZE QUATERNARIE formate da C, H, O e N che rappresenta l’elemento caratteristico e fondamentale delle proteine. Generalmente queste sostanze contengono anche piccole quantità di S ed alcune di esse contengono K e metalli come Fe, Mg e Cu.Le proteine sono polimeri e i loro monomeri sono gli amminoacidi.
Ogni specie di proteina è caratterizzata da una particolare sequenza di amminoacidi che si susseguono in un determinato ordine del cui numero varia da un migliaio fino a varie migliaia.

Sintesi delle proteine: riassunto

FUNZIONE CATALITTICA DELLE PROTEINE SIGNIFICATO

Le proteine esplicano le seguenti funzioni:
I° FUNZIONE PLASTICA o STRUTTURALE in quanto concorrono a formare l’impalcatura del corpo;
II° FUNZIONE CATALITICA che viene svolta dalle proteine dette enzimi (abbassano la soglia energetica)
III° FUNZIONE DI TRASPORTO di altre molecole (l’emoglobina trasporta CO2 e O)
IV° FUNZIONE DI CONTROLLO del pH del sangue (pH 7,3 venoso; 7,4 arterioso)

Le proteine: definizione, struttura e funzioni

PROTEINE RIASSUNTO FACILE

CLASSIFICAZIONE DELLE PROTEINE - Vengono classificate in PROTEINE SEMPLICI e PROTEINE CONIUGATE. Le prime sono costituite da soli amminoacidi e di esse le più importanti sono le ALBUMINE, GLOBULINE(legumi), GLUTELINE(cereali).
Le proteine coniugate contengono nella loro molecola oltre agli amminoacidi anche altri gruppi di natura diversa detti gruppi PROSTETICI. Le più importanti sono FOSFOPROTEINE(sta nel latte e ha un gruppo fosforico,caseina), GLUCOPROTEINE(si lega uno zucchero), LIPOPROTEINE, CROMOPROTEINE(proteine colorate emoglobina: è rossa perché c’è il ferro, clorofilla: è verde perché c’è il magnesio). Le proteine costituite da tutti gli amminoacidi vengono dette COMPLETE, quelle in cui, invece, gli amminoacidi non sono tutti presenti vengono dette INCOMPLETE (nei legumi).

Gli enzimi: riassunto

FUNZIONE ENZIMATICA

ENZIMI - sono stati individuati per la prima volta in cellule di particolari microrganismi detti LIEVITI. Rappresentano la classe più ampia di proteine e sono PROTEINE CONIUGATE, essendo costituiti da una parte proteica detta APOENZIMA e da una non proteica detta COENZIMA.Sono sostanze prodotte da ogni cellula ed hanno il compito di accelerare le reazioni organiche senza modificarne il loro equilibrio per tanto definiti BIOCATALIZZATORI ORGANICI. SE ne conoscono circa 15000 ed essendo altamente specifici sono localizzati in determinati organuli cellulari a seconda della funzione che l’organulo stesso deve svolgere. La catalisi enzimatica è efficiente fino al punto di aumentare anche 100.000.000 di volte la velocità di una reazionerispetto a quanto avrebbe senza tale intervento. In natura, ad esempio,occorrerebbero vari anni per scindere idroliticamente un microgrammo di saccarosio(formato da glucosio+fruttosio)in glucosio e fruttosio, mentre in presenza dell’ enzima saccarasi, la scissione avviene nel giro di pochi minuti.

Gli enzimi: significato, struttura e funzione

GLI ENZIMI SPIEGAZIONE SEMPLICE

Gli enzimi per svolgere la loro attività in modo ottimale richiedono un adeguata temperatura compresa tra 30°C e 45°C ed un opportuno pH specifico per ogni enzima. Il calore, l’ossigeno e i raggi solari li inattivano, ma sono molto stabili a basse temperature, infatti al di sotto della loro temperatura ottimale la loro attività decresce, ma non si estingue del tutto, nemmeno nelle vicinanze dell’ossigeno. Il meccanismo dell’azione catalitica degli enzimi si può spiegare in modo semplice. In un primo momento l’enzima si lega al substrato formando un complesso attivato transitorio ENZIMA-SUBSTRATO che successivamente si evolve nel prodotto finale rimettendo in libertà l’enzima inalterato pronto per un nuovo atto catalitico. La parte dell’enzima direttamente interessata all’attività catalitica viene detta SITO ATTIVO o SITI CATALITICO.